Gli ultimi cinque anni Karen Jonas, country singer depositaria di un suono vibrante e dinamico, li ha passati ‘on the road’ in compagnia del fido chitarrista Tim Bray, portando con se le canzoni dei suoi tre dischi solisti. Brani che sono maturati e hanno acquistato in profondità e calore tanto da convincere l’artista di Fredericksburg, Virginia a rimetterle ‘in circolo’ registrandole nuovamente per il suo “Lucky, Revisited” in cui nove di esse si giovano di questo processo creativo decisamente vincente. Karen ha condiviso il palco con gente del calibro di Dale Watson, Robert Earl Keen, Alabama, Lone Bellow ed Amanda Shires e le esperienze di questo ultimo lustro l’hanno resa certamente più sicura e convinta, con la vivace e trascinante “Ophelia”, posta in cima alla selezione, a testimoniare tutto ciò. “Oklahoma Lottery”, le jazzate e morbide “Lucky” e “Butter”, “Country Songs” dalle tonalità splendidamente honky tonk e con un Tim Bray ispiratissimo all’elettrica, River Song” dal suono ancora autenticamente country e l’accorata e intima “Gospel Of The Road” ricordano, nell’approccio vocale soprattutto, l’attitudine ‘alternativa’ e la freschezza della migliore Michelle Shocked, la cantautrice texana che tra gli anni ottanta e i primi novanta rivisitò con personalità gli stilemi country, folk, swing e blues. Ad insaporire il piatto Karen Jonas ha aggiunto due cover, entrambe interpretate con rispetto e attenzione: “Lovesick Blues”, classico country degli anni quaranta ripreso con stile e “It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry” di Bob Dylan in una cover rallentata ad arte e riconsegnata in modo molto originale. Un disco questo “Lucky, Revisited” ispirato e valido, consigliato caldamente sia a chi non conosce ancora la musicalità di Karen Jonas sia a coloro che l’hanno apprezzata in passato. (Remo Ricaldone)