Heather Little è una delle più belle sorprese di questo inizio 2024 in ambito country/folk. Attiva dagli inizi degli anni duemila, Heather Little ha maturato un naturale talento compositivo che l’ha fatta apprezzare da alcuni dei migliori nomi della country music che ne hanno ripreso le canzoni, da Miranda Lambert a Sunny Sweeney tra le altre, portandola all’attenzione degli addetti ai lavori che l’hanno premiata con due BMI Awards. Le doti interpretative sono comunque emerse di pari passo anche se nel corso degli anni possiamo annoverare soltanto un album, inciso nel 2013 ed intitolato “Wings Like These”. “By Now” ora merita di rendere la musica di Heather apprezzabile ad un più vasto pubblico grazie ad una bella produzione affidata alla coppia Brian Brinkerhoff e Frank Swart e alla presenza di un ampio e qualificato ‘parterre’ di musicisti dalla grande sensibilità, in completa sintonia con le storie raccontate. Storie intense spesso legate ai rapporti interpersonali all’interno della coppia, storie dense di sofferenza, di rivalsa e di speranza narrate con una grazia, una poesia e una bravura uniche. L’attenzione per i dettagli la rende una storyteller eccellente e già dall’introduttiva “Five Deer County” possiamo toccare con mano tutto questo. “Hands Like Mine” e “This Life Without You” la vedono affiancata da Patty Griffin, songwriter alla quale Heather Little può essere tranquillamente accostata per stile e profondità poetica e si presentano come due delle migliori canzoni dell’album, così come “Razor Wire” in cui appare la brava Leslie Satcher e “Better By Now” con una delle più belle voci della scena bluegrass come Ronnie Bowman. Gli arrangiamenti sono come detto uno dei punti di forza del disco e risultano sempre indovinati come equilibrio ed essenzialità, con personaggi dall’indiscusso valore come i chitarristi Duke Levine, Kevin Barry, Jared Tyler e John Jackson che forniscono un importante valore aggiunto, Russ Pahl alla pedal steel, Eamon McLoughlin a fiddle e mandolino, Stefano Intelisano alla fisarmonica e John Deaderick alle tastiere per fare qualche nome. “Gunpowder & Lead” è un altro dei momenti topici con la sua storia drammatica di violenze domestiche, portata all’attenzione del grande pubblico country da colei che l’ha co-scritta, Miranda Lambert e con altri titoli come “California Queen”, “Saint Christopher” e “Sunset Inn” rafforza la convinzione di trovarci di fronte un nome da tenere bene in mente per il futuro di Heather Little che ci auguriamo pieno di soddisfazioni. (Remo Ricaldone)