15046220_10209748606624535_1802366147_n “La vita è migliore su un cavallo: è un gradino più su” ci dice Willie Nelson nella sua intervista per HRTV.
Perchè la “country life”, come mi è capitato spesso di scrivere, non è solo stivali di coccodrillo e fibbie dirompenti… non è solo una sequenza di passi imparata e ripetuta fino all’esaurimento per non dimeticarla, scordando magari di ascoltare la musica che la muove oppure un sound, qualcosa di nuovo, anzi qualcosa di antico. Il suono di uno stile di vita che trascende le polemiche discografiche, il pestarsi i piedi dei grandi eventi in cui contano i marchi più delle persone. Si tratta del mondo in cui girano poche parole ma una stretta di mano è solida come una roccia, niente strilloni e banditori, solo verità e fedeltà ad un sistema di valori che forse, ora come mai in America, rappresenta la spina dorsale di una volontà di difendere la propria tradizione per condividerla con altri, nel segno del rispetto per la dignità altrui.
Questa passione non viene spesa solo per la musica, ma, citando un solo esempio rappresentativo per tutti, viene interpretata da un’icona ecumenica della country music, Willie Nelson, come un amore più largo che abbraccia i simboli viventi della sua terra: i cavalli.
Da sempre amante di queste creture a cui dedicava il suo tempo libero, Willie ha esteso la passione alla sua famiglia, unendo all’amore per il cavallo come animale nobile e compagno senza il quale l’uomo non sarebbe arrivato dove è arrivato, un significato più ampio, quasi totemico di questi abitanti silenziosi del suolo americano. I cavalli sono “the beginning and the end” ci dice lo stesso Willie … l’inizio e la fine … come se in qualche modo rappresentassero la continuità del cerchio sacro della cultura nativo americana tanto cara allo stesso Willie.
Così iniziò parecchi anni fa per l’artista la battaglia attivista contro la macellazione del cavallo, venduto poi all’estero per il consumo della carne vietata dalle leggi americane. Ogni anno vengono uccisi più di 100.000 cavalli negli Stati Uniti e Nelson si oppone a questo scempio, così come cerca di tamponare le condizioni spesso pessime in cui si trovano i cavalli liberi che pascolano nell’Open Range, ma di cui il BLM non riesce a prendersi cura adeguatamente come scrivevo nell’articolo su Planet Country “Mustang Selvaggi: una libertà coatta” del 10 Febbraio 2016 (https://www.planetcountry.it/mustang-selvaggi-una-liberta-coatta/).
Ed ecco che Willie Nelson accoglie nel suo meraviglioso ranch a Luck in Texas tutti i cavalli che riesce, ad oggi più di 70, per rimetterli in sesto e talvolta in attività. L’impegno anche politico perchè gli Americani si opponessero al consumo di carne equina è avvenuto anche tramite la partecipazione ad un’organizzazione operante a Washington D.C. chiamata Animal Welfare Institute (AWI).
Oggi gli scienziati ci dicono che il cavallo ha la stupefacente qualità di far battere il suo cuore all’unisono con quello dell’uomo quando viene montato o entra in sintonia con l’essere umano. Ma questo chi li ama già lo sa. Chi dedica a loro la sua vita lo ha sempre saputo. Chi li porta dentro, lontani o vicini non lo scorderà mai. Chi li ha capiti lo ha sempre percepito.
E Willie Nelson lo ha sentito dal primo momento… così come il ritmo della country music.
(Sara Albanese)