Nel 1996 Kimmie Rhodes pubblicò quello che può considerarsi il suo disco più importante in una carriera che l’ha portata a rappresentare il nativo Texas in qualità di country singer dalla voce cristallina e limpida. Le recensioni furono più che positive e non pochi furono coloro che nominarono “West Texas Heaven” uno degli album dell’anno in ambito country, sottolineando qualità compositive ed interpretative di prima qualità. A distanza di poco meno di trentanni quel disco viene ‘rivisitato’ rispolverandolo ed aggiungendo qualche tassello per renderlo ancora fortemente attuale e godibile. All’epoca Kimmie Rhodes era comunque già apprezzata nel Lone Star State per il suo innato talento e a conferma di ciò c’erano nomi leggendari a duettare con lei e ad affiancarla in canzoni dall’afflato poetico ed intenso: Willie Nelson e Waylon Jennings sono presenti entrambi in due brani a testa, momenti che rimarcano la validità di una country music estremamente efficace. “Hard Promises To Keep”, ballata nostalgica vicina idealmente al ‘border’ e “I Never Heard You Say” con l’intro inconfondibile di Trigger, la chitarra del grande Willie Nelson, hanno il sapore dei classici e confermano la bontà della scrittura di Kimmie Rhodes mentre “Maybe We’ll Just Disappear” e “Be Mine” vedono la nostra duettare con il mai troppo compianto Waylon Jennings in due momenti che non sarebbero sfigurati nell’iconico album “The Outlaws”. “I’m Gonna Fly” vede la presenza di Townes Van Zandt in un’occasione preziosa in quanto non era usuale assistere a ‘cammeo’ del grande texano in dischi altrui mentre “Send Me The Sun” è una recente ‘aggiunta’ che vede la presenza di Emmylou Harris e di Beth Nielsen Chapman in una canzone che si inserisce benissimo nel mood complessivo del disco. Il resto è tutto appannaggio di Kimmie Rhodes, protagonista di una selezione che non ha perso un briciolo di immediatezza e di intensità, a partire dalla title-track posta all’inizio della selezione che introduce nel modo migliore l’album per poi proseguire con titoli che il sottoscritto considera alcune delle cose migliori da lei firmate come la brillante “Just To Be Near You”, “Git You A Job” dal sapore ‘sixties’ come per Bobbie Gentry per esempio, la swingante “Home John” e l’intima narrazione di “Lines”. Un disco questo giustamente riportato alla luce dopo molti anni e accompagnato nell’uscita da un ‘songbook’ dove foto, ricordi, accordi e molto altro ricordano una bella pagina di country music made in Texas. ( Remo Ricaldone )