“You want Western? This is Western”, così si apre “Eastwood”, con la voce del grande attore che risponde a Huck e Jasper, i figli di Brad Paisley. Il brano strumentale, contenuto nell’album “This Is Country Music” del chitarrista virginiano, è epico, elettrico, decisamente spaghetti e Clint vi fischietta un motivetto morriconiano che fa venire la pelle d’oca. L’icona del western, però, più volte si è cimentato anche nel canto, spesso affiancando grandi star della country music.
Oltre ad essere uno dei più celebrati protagonisti del cinema mondiale, Eastwood è anche pianista e compositore. Ha realizzato le colonne sonore di Mystic River, Million Dollar Baby, Flags of Our Fathers, Grace Is Gone, Changeling e Hereafter, e molti dei suoi film trasudano di spassionato amore per la country music. Ha persino inciso dei brani country, riscuotendo un discreto successo. Pochi sanno, infatti, che l’attore, nel 1963, mentre era protagonista di “Rawhide”, pubblicò diversi singoli country-western, vecchie canzoni di cowboy poi confluite in “Rawhide’s Clint Eastwood Sings Cowboy Favorites”. Nel 1969 cantò pure in “La ballata della città senza nome”, ma quella prova passò in sordina, superata dalla stupenda performance di Lee Marvin con “Wand’rin Star”. Da allora la sua relazione con la scena musicale country non si è mai affievolita.
I riferimenti country nei suoi film sono davvero numerosi. Tutti abbiamo apprezzato “Don’t Let the Old Man In”, scritta da Toby Keith per il suo “The Mule”, tutti siamo rimasti affascinati dal clogging, la caratteristica danza degli Appalachi, mostrato in una scena di “Di nuovo in gioco”.
Nel 1979, da attore in “Filo da torcere”, affiancò i produttori nello scegliere la colonna sonora, indicando una serie di successi country degli anni precedenti e “Coca-Cola Cowboy” di Mel Tillis e “Every Which Way but Loose” di Eddie Rabbitt che poi finirono al numero uno nella classifica Billboard Hot Country Singles. La cosa si ripeté nel 1980 col film “Fai come ti pare”, quando Eastwood scelse “You’re The Reason God Made Oklahoma”, cantata da David Frizzell e Shelley West. Il pezzo rimase per undici settimane nella Top 40 country e per una al vertice. In quella circostanza registrò pure un duetto con Ray Charles intitolato “Beers to You”.
Nello stesso 1980, poi, Eastwood interpretò Bronco Billy e addirittura cantò “Bar Room Buddies” con Merle Haggard, raggiungendo il primo posto nelle classifiche e restandovi per una settimana mentre il film trovò modesti riscontri.
Nel 1982, invece, vestì addirittura i panni di un cantante country, Red Stovall, la cui storia è chiaramente ispirata alle vite di Hank Williams e Jimmie Rodgers. Il film, “Honkytonk Man” è ambientato durante l’era della Grande Depressione e segue le rocambolesche vicende di un cantante malato di tubercolosi che deve tenere un’audizione al Grand Ole Opry. Eastwood cantò tre pezzi “When I Sing About You”, “No sweeter cheater than you” e poi “In the Jailhouse now”, al fianco di John Anderson, David Frizzel e Mary Robbins, il vero protagonista della colonna sonora con l’omonima “Honytonk Man”, nonché attore nei panni del chitarrista Smokey. Mesta ironia della sorte, sebbene il personaggio di Eastwood muoia alla fine del film, fu invece Robbins a non vivere abbastanza per vedere la pellicola…
La predilezione di Clit per il country è dunque forte e l’ha condotto a collaborare con alcuni dei grandi nomi della scena. Non si può tacere, in ultimo, il duetto con Randy Travis, del 1990, nella divertentissima e spensierata “Smokin’ the Hive”.
( Angelo D’Ambra )