Prosegue instancabile la discografia dei Shoebox Letters, ormai giunta alla mezza dozzina di lavori, band guidata da Dennis Winslow con mano sempre sicura ed ispirata. Tra country music, reminiscenze folk e quel pizzico di pop a rendere il tutto più godibile ed orecchiabile, la formazione proveniente dall’Oregon gioca ancora le proprie carte facendo ancora più attenzione ad una ricerca della melodia e delle armonie vocali che risulta vincente. “Honest Truth”, inciso in tre location, Vancouver, Washington, Nashville e Irvine, California, alle porte di Los Angeles, è un album di canzoni curate e avvincenti, dal sapore spesso inevitabilmente anni sessanta e settanta, con l’ormai proverbiale approccio fresco e sempre ‘radio friendly’. Dennis Winslow è come detto il ‘deus ex machina’ della situazione, firma tutto il materiale (in alcuni casi con l’aiuto di altri membri della band), è il principale vocalist e le sue chitarre formano un bel tappeto sonoro su cui si posizionano le canzoni. Scorrevole e frizzante, la proposta dei Shoebox Letters è resa più gradevole dall’alternarsi delle voci e dagli impasti vocali, vera caratteristica principale, con Stephanie Pranzetti, Daria Chick e David Allen Baker ad affiancarsi al leader con grande bravura, mentre Ronn Chick (ottimo polistrumentista), Dave Stricker (basso) e Jim Jackson (batteria) completano una line up affiatatissima. Canzoni come “Another Heartache”, “My Life Of Sin”, “Little Did I Know”, “Desperate Days” e la quasi ‘orbisoniana’ “Pretty Pretty” rappresentano il lato più rilassato del repertorio dei Shoebox Letters mentre l’iniziale “Crash” e “Falling For Trouble” mostrano più grinta ed energia in un insieme sempre ben bilanciato in cui strumenti gli strumenti acustici hanno la precedenza. Disco che conferma lo stato di buona salute del panorama indie americano. web site . (Remo Ricaldone)