Ormai è praticamente assodato che per trovare della country music dal taglio classico e tradizionale bisogna rivolgersi allo sconfinato panorama indipendente, capace in questi anni ‘di magra’ a livello di major nashvilliane di rinvigorire e rileggere melodie e storie fortemente radicate nel dna americano. Esempio più che calzante è quello di Libby Koch, texana di Houston con quattro album all’attivo e una produzione discografica che si arricchisce di quello che è uno dei più freschi e brillanti dischi country dell’anno. “Just Move On” è interpretato e vissuto in prima persona da una voce forte e potente capace di coinvolgere l’ascoltatore e di deliziarlo con una serie di canzoni che fanno subito pensare alle più classiche country voci femminili del passato, da Patsy Cline a Loretta Lynn, da Dolly Parton ad Emmylou Harris. La produzione è affidata ad un nome molto noto tra gli addetti ai lavori e gli appassionati, quel Bil VornDick che, anche in qualità di tecnico del suono, ha legato il proprio nome ad una serie infinita di dischi delle ultime decadi, scelta che è certamente tra le armi vincenti dell’album. Le ottime doti compositive di Libby Koch e la presenza di una eccellente serie di sidemen come Aubrey Haynie al fiddle, Glenn Worf al basso, Sonny Garrish alla pedal steel, Bobby Ogdin alle tastiere e Bruce Dees alla chitarra elettrica, oltre a quella di Eric Brace ed Andrea Zonn alle armonie vocali, danno poi un contributo fondamentale alla riuscita di un lavoro veramente equilibrato e piacevole. La splendida apertura affidata alla title-track è la meno country, tradizionalmente parlando, una canzone dalla melodia contagiosa e fresca che riporta alle grandi songwriters al femminile come Carole King e Laura Nyro, certamente ispiratrici per molte cantanti nell’ambito country, mentre con “You Don’t Live Here Anymore” ci si cala completamente nella più classica delle country songs, diretta, sincera e genuina. Scorrendo poi i titoli possiamo sottolineare le atmosfere ‘south of the border’ della bella “Don’t Know How”, “Chance On Me” con la sua limpida melodia e una performance passionale, “Tell Me No Lies” tra i capolavori del disco, canzone che non si dimenticherà facilmente e “Bring You Down” nuovamente cantata con il cuore vivendone ogni frase e con inflessioni western godibilissime. “Lady Luck” è più acustica e distesa con il piano di Bobby Ogdin e il fiddle di Aubrey Haynie ad impreziosire la canzone mentre “Back To Houston” è nostalgica e cadenzata e la chiusura affidata a “Wish You Were Here” è perfetta con un’altra gemma, la ciliegina su una torta gustosa e ricca. www.libbykoch. (Remo Ricaldone)