Ammiratore ed emulo dell’impareggiabile Jimmie Rodgers, per oltre un trentennio Ernest Tubb sovrastò la scena country, indovinando una serie di felici successi come “Walking the Floor Over You”. L’incredibile forza d’animo che lo muoveva, assieme ad un travolgente sound honky tonk, gli spianò la strada verso una entusiasmante affermazione artistica. Uno dei suoi segreti erano le liriche in sintonia con i tempi, con i valori e i sentimenti della working class, con la vita reale degli americani segnata da alcolismo, divorzio e disillusione. Tubb fu così un innovatore, il responsabile di un’autentica transizione della country music dal passato alla contemporaneità.
La sua storia inizia nel 1933, quando le porte della stazione radiofonica di San Antonio si aprirono al talento di quello che per il pubblico era solo un oscuro giovanetto. Ernest Tubb era nato nel 1914 tra i campi di cotone di Crisp, in Texas, il più giovane di cinque figli della famiglia di un mezzadro. Aveva vissuto tra difficoltà e lavoro duro, ma affascinato da Jimmie Rodgers, sin da bambino aveva preso a dedicarsi allo yodel ed alla chitarra nel suo tempo libero. L’approdo alle radio non significò per lui un subitaneo cambio di vita, dovette continuare a sacrificarsi in lavorare estenuanti per mantenersi.
Nel 1936 scrisse a Carrie McWilliams,la vedova di Rodgers, per chiedere una foto autografata e così tra i due nacque un’amicizia che risultò determinante perché Tubb ottenesse una registrazione con la RCA. Carrie McWilliams, impressionata dal canto del ragazzo, convinse Eli Oberstein a registrare una serie di brani in memoria di suo marito. Lei stessa incise quella volta la sua voce su “We Miss Him When the Evening Shadows Fall”, brano scritto da sua sorella Elsie McWilliams, che era stata autrice di molte delle canzoni di Rodgers. Non fu, però, questa la strada che portò Ernest al successo, ma curiosamente tutto si deve ad una sciagura.
Nel 1939 Tubb fu colpito da una tonsillectomia che gli abbassò il tono della voce e lo costrinse a rinunciare al repertorio di Rodgers ed allo yodel. Non demorse, affrontò lo scoramento, si concentrò sulla scrittura e sulla rielaborazione del suo stile canoro. Rimessosi in pista, con un gruzzolo di canzoni da lui stesso scritte, attirò le attenzioni della Decca giungendo finalmente al vero successo con brani come “Blue Eyed Elaine”, “I’ ll Get Along Somehow” e soprattutto “Walking the Floor Over You”, secondo il critico David Vinopal, il primo pezzo honky tonk, quello che ha lanciato il genere musicale nelle radio.
Così gli si spianò la strada per la popolarità e comparve in film e programmi radiofonici di grande seguito. Si unì pure al cast del Grand Ole Opry alla testa di una band, i Texas Troubadours, forti di un chitarrista della stoffa di Billy Byrd. Si seguirono i trionfi “Soldier’s Last Letter” (quattro settimane in cima alle country charts), “It’s Been So Long Darling” (quattro settimane in cima alle country charts), “Rainbow at Midnight” (una settimana in testa alla Juke Box Folk chart) e svariati altri successi come “Tomorrow Never Comes”, “Filipino Baby”, “Hey, Mister Bluebird” e “Waltz Across Texas”.
I testi di Tubb erano animati da vene poetiche di grande suggestione. “Hai mai visto un pettirosso piangere quando le foglie iniziano a cadere? Come me ha perso la voglia di vivere…”, cantò in “I’m So Lonesome I Could Cry”. Le sue canzoni erano attraversate da emozioni sincere, erano storie comuni nelle quali la gente poteva facilmente riconoscersi, spesso narravano drammi. Venivano tutte da esperienze di vita reale, pensiamo a “Our baby’s book” scritta in ricordo si suo figlio Roger, morto a sole sette settimane di vita in un incidente automobilistico. Tuttavia Tubb rappresenta per la country music qualcosa in più che un cantante. Non possiamo collegarlo ad una manciata di canzoni. E’ l’uomo che forse ha fatto di più per creare il moderno country, abbandonando i suoni di Roy Acuff e Bill Monroe. L’album “The Importance of Being Ernest”, pubblicato nel 1959, è emblematico, raccoglieva la cara eredità di Bob Wills ed Hank Williams e la mescolava ai suoi brani più attuali (“I Wonder Why I Worry Over You”, “Educated Mama”…). Gli si devono lo sdoganamento dell’honky tonk e l’apertura a chitarre elettriche e batteria, ma soprattutto lo scardinamento di tutto quell’impianto di conservatorismo e scetticismo che ostacolava spesso il percorso oltre che alle novità, anche ai giovani artisti. Tubb, infatti, ideò e condusse “Midnite Jamboree”, un programma radiofonico andato in onda dal 3 maggio 1947 sino al 7 maggio 2022, registrato all’Ernest Tubb Record Shop, il suo negozio di dischi, ogni sabato (poi al Texas Troubadour Theatre) ed aperto a cantanti giovanissimi ancora nella penombra dell’ascesa come Patsy Cline e Porter Wagoner, Loretta Lynn, Marty Stuart e Connie Smith, Hank Williams, Hank Snow e Johnny Cash, ma anche Elvis Presley e gli Everly Brothers. ( Angelo D’Ambra)