Angela Perley è una bella realtà della scena indipendente che si muove in bilico tra country music e rock, tra il lato più alternativo e ‘cosmico’ del genere e le inflessioni tra pop e psichedelia dei suoni provenienti dagli anni sessanta. Da Columbus, Ohio Miss Perley si è fatta le ossa guidando come ‘frontwoman’ gli Howlin’ Moons e ha seguito l’esempio di personaggi come Kacey Musgraves e Amanda Shires per creare un suo personale sound che in questo ottimo “Turn Me Loose” si sublima attraverso dieci sue composizioni definendo la sua bravura interpretativa e la visione di un’America avvolta in un’atmosfera vintage decisamente affascinante. La produzione è di qualità, mai ridondante ma sempre ricca di spunti di interesse e di sfumature tra chitarre ‘twangy’ e pedal steel, mantenendo la barra dritta toccando a volte lo spirito ‘outlaw’ come nella intensa “Ripple” e in altre azzeccando melodie vincenti come l’eccellente “Here For You” che ben definisce la sua personalità. L’America di provincia, i suoi motel, le sue strade infinite ma anche le grandi città scorrono con naturalezza in una selezione che cresce inevitabilmente con gli ascolti, portando a compimento un viaggio che merita attenzione. ”Get Enough” mischia il roots-rock dei Long Ryders alle melodie pop delle Bangles, “Plug Me In” rappresenta un po’ il manifesto delle intenzioni di Miss Perley tra country, pop e rock, “Praying For Daylight” accarezza con una melodia che affonda nella country music più sincera, “Star Dreamer” evoca nel ritornello le notevoli influenze che ebbe la cosiddetta ‘british invasion’ sulla scena americana nei sixties e “Wreck Me” con le sue fascinazioni acustiche scarne ma decisamente affascinanti regala un lato più intimo e cantautorale dell’artista del midwest. Un disco “Turn Me Loose” che ci presenta un nome nuovo a queste latitudini che ben si può inserire nella migliore scena roots d’oltreoceano. Consigliato (Remo Ricaldone)