IMG_7797Aaron Watson ritorna nel nostro Paese alla fine del Gennaio 2016 in occasione della Billy Bob’s Texas Country Fair, manifestazione dedicata al mondo country che si svolgerà alla Fiera di Padova dal 29 al 31 Gennaio. Non è comunque la prima volta che il singer/songwriter di Amarillo (TX), ha l’occasione di suonare in Italia. Infatti era stato qui da noi già nel 2011 al Crazy Bull di Vicenza e anche nel 2012 al Plaza di Longa di Schiavon sempre in provincia di Vicenza. Ma questa volta Aaron Watson torna da superstar, sulle ali del successo che il suo ultimo cd, The Underdog, sta ottenendo in tutto il mondo. Nato ad Amarillo nel 1977, ma musicalmente cresciuto nella città di Abilene sempre in Texas, Aaron pubblica il suo primo album, intitolato semplicemente Aaron Watson nel 1999. Il primo vero successo arriva però due anni dopo, nel 2001 quando la Sonnet Records pubblica A Texas Cafè.
Aaron-Watson-Real-Good-TimeIl cd ha un suono fresco, molto accattivante e vi sono alcuni brani, Amarillo Fair, Going To Texas e soprattutto Thank God For Country Girls che subito attirano l’attenzione della stampa e delle radio locali. Nel 2002 esce Shutupanddance, trainato dal singolo omonimo, Il cd contiene 13 pezzi, ma tre in particolare, Lonely Lubbock Lights, Off The Record e Heaven Help The Heart preannunciano in maniera inequivocabile quale sarà lo stile molto personale ma estremamente “Texas” che caratterizzerà la futura produzione musicale di questo ragazzo. Nel 2004 è la volta di A Honky Tonk Kid, prodotto da Ray Benson, leader degli Asleep at The Wheel e con la partecipazione di Willie Nelson (The Honky Tonk Kid), degli stessi Asleep At The Wheel (Honky Tonk Around Texas) e di Dale Watson (Diesel Driving Daddy). Si tratta di un album complesso dal punto di vista musicale ma estremamente innovativo e vitale che lancia Aaron a livello nazionale (prima infatti era conosciuto solo nel circuito honky tonk locale) e che gli vale il soprannome di The Honky Tonk Kid.
watson aaron texasCon Live At The Texas Hall of Fame del 2005, si chiude virtualmente il primo ciclo della produzione discografica del nostro singer. Il live registrato col supporto della sua band, chiamata The Orphans Of The Brazos, è ovviamente una sorta di compendio dei primi 4 albums e, per il sottoscritto, rappresenta uno dei più bei live di country music Texana dal punto di vista dell’impatto sonoro. Con San Angelo del 2006, Watson compie il salto di qualità entrando nella classifica di Billboard, ma è con Angels & Outlaws del 2008 che raggiunge la zona calda sempre di Billboard mentre il singolo Hearts Are Breaking Across Texas si piazza al primo posto della Texas Music Charts. Nel frattempo la Sonnet Record pubblica, Barbed Wire Halo, album controverso, ricco di brani country gospel e inspirational songs ma sempre caratterizzato da quel fantastico “Texas sound” tipico di Watson. Nel 2009 esce Deep In The Heart Of Texas, Aaron Watson Live,composto da un cd e da un DVD entrambi dal vivo, per un totale di 22 brani. Il disco è stupendo e The Orphans Of the Brazos (Jondan McBride, Calib Bruce, Jason Lerma, Damien Green e David Kurrasch) sono semplicemente perfetti. Il nome di Aaron Watson valica i confini degli States e The Honky Tonk Kid è pronto per un tour internazionale. Nel 201O la Big Label Records da alle stampe The Road And The Rodeo, un dischetto che fa qualche concessione al Nashville sound pur rimanendo sempre molto texano sia per gli arrangiamenti che per i testi. A questo proposito ricordiamo alcune perle come Houston, Driving All Night Long e la stupenda The Road. Real Good Time del 2012 è l’album della completa maturità artistica. Le canzoni sono solide e corpose e vi sono due brani intitolati Raise Your Bottle e July In Cheyenne (dedicata a Lane Frost, rodeo cowboy ucciso da un toro durante il Frontier Days) che da soli valgono l’acquisto del cd. Da notare la partecipazione a Real Good Time di personaggi come Justin McBride, Elizabeth Cook, Pat Green e Josh Abbott, Kevin Fowler, John Anderson, Charla Corn e Willie Nelson.
97-atjmboArriviamo così ai nostri giorni e alla pubblicazione di The Underdog, album che consacra Aaron Watson come uno dei migliori interpreti di country music a livello mondiale. Prodotto da Keith Stegall (Alan Jackson, George Strait,George Jones, Zac Brown, Clay Walker, Dr Hook) The Underdog è perfetto, è l’album che ogni artista country vorrebbe aver inciso. Non vi sono momenti di calo, ma il tutto rimane su livelli eccellenti. Freight Train, il singolo That Look, Bluebonnets (Julia’s Song), la title track The Underdog, Rodeo Queen e That’s Why God Loves Cowboys sono capolavori dal sound molto tradizionale ma nello stesso piacevolmente moderno. Il successo è planetario e ogni esibizione viene salutata come un grande momento di musica. Con queste premesse il concerto di Padova del 30 Gennaio 2016 sarà un evento da ricordare (ascoltare You Just Can’t See Him From The Road dedicata a Chris LeDoux per rendersene conto). (Gianluca Sitta)