Zoe MuthQuella che personalmente ritengo una delle figure femminili più interessanti in circolazione in ambito country non proviene dal ‘deep south’ o dal Texas ma dal cosiddetto Pacific Northwest, dallo Stato di Washington. Zoe Muth è cresciuta enormemente in soli cinque anni dal suo esordio fino a rappresentare con estrema bravura la vera essenza di un genere soffocato da tanto ‘bad rock with a fiddle’ proposto dalle major nashvilliane. Quattro album all’attivo se si considera anche l’ottimo ep di cover del 2012 (intitolato “Old Gold”) e una maturazione che con questo “World Of Strangers” raggiunge l’apice. I punti di riferimento di Zoe Muth, oltre ad Emmylou Harris alla quale è stata più volte accostata, vanno da Kelly Willis a Nanci Griffith e Iris DeMent per una notevole capacità di esternare tutta la genuinità e la passione, tutta la caratterizzazione di personaggi e storie che sono tipiche delle migliori pagine della country music di questi ultimi decenni. Per questo disco Zoe è volata ad Austin dove si è affidata alla produzione di George Reiff, già collaboratore di gente come Keith Urban e Son Volt, e dell’apporto di nomi importanti come l’ex Dixie Chicks Martie Maguire, Bruce Robison, Eric Hisaw, i due eccellenti ‘pedal steelers’ Mike hardwick e Geoff Queen e molti altri, a definire un suono fresco ed immediato. Il resto lo fanno le canzoni (tutte composte dalla stessa Zoe Muth eccezion fatta per una sorprendente cover di “April Fool” dell’inglese Ronnie Lane), melodicamente rilevanti ed interpretate con il cuore in mano, con classe. Su tutte ci sono “Mama Needs A Margarita”, la splendida ballata “Annabelle” (per me una delle canzoni dell’anno), “Somebody I Know” dove duetta con Mr. Robison e la godibile “”Taken All You Wanted”, esempi mirabili di talento e grazia. Ennesima dimostrazione di quanto sia fondamentale per la country music guardare alle tante produzioni indipendenti per mantenersi viva e vitale. www.zoemuth.com. (Remo Ricaldone)