xmas2017
Non è il convenzionale disco natalizio questo “Won’t Be Home For Christmas”, raccolta di canzoni che celebrano il periodo condividendo le emozioni talvolta contrastanti che lo accompagnano, dalla gioia e dalla serenità alla malinconia e alla solitudine. Il progetto, ricco ed articolato comprendente musicisti americani di primordine e artisti della sempre più sorprendente scena roots svedese legata ai suoni d’oltreoceano, è concepito e voluto da una delle figure guida nella promozione di country, folk, americana e anche rock in Europa: lo svedese, appunto, Peter Holmstedt. “Won’t Be Home For Christmas” è aperto da Elliott Murphy, nei primi anni settanta tra i predestinati a raccogliere l’eredità di Bob Dylan con alcuni splendidi album per delle major ma poi autore (comunque sempre più che bravo) di tantissimi prodotti incisi autonomamente con una intensa e solitaria “Five Days Of Christmas” che detta, con grande bravura, tempi e ‘mood’ di questo album. Tra le cose che più mi hanno coinvolto ci sono Kenny White che in compagnia di Marc Cohn e Larry Campbell regala una splendida “Christmas Day”, le eccellenti voci femminili di Jude Johnstone e Janni Littlepage con le pianistiche “”I Guess It’s Gonna Be That Way” e “Now That Winter’s Come” rispettivamente, l’australiano Kaurna Cronin con “Pavlova (Too)” e le visioni uniche del Natale ‘down under’ tra spiagge e bush, birre ghiacciate e bbq, il texano Bob Cheevers” in una ottima “The Spirit Of Christmas”, le rockeggianti “Christmas Ain’t Christmas” di Fayssoux Starling con godibilissime inflessioni rockabilly e il trio al femminile delle Refugees con Cindy Bullens, Wendy Waldman e Deborah Holland, Jack Tempchin (la cui fama e inevitabilmente legata agli Eagles per cui scrisse “Already Gone” e “Peaceful Easy Feeling”) con la rilassata “Christmas All Year Round”, Barry Ollman dal Colorado con “Winter’s Light” e Paul Kamm interprete della notevole “Where Are You Going Tonight”. Non mancano, a ulteriore dimostrazione della qualità della scena roots svedese, esempi come i Mudfish nella fiatistica ed affascinante “Winter’s Come To Life”, il songwriter Rambling Nicholas Heron con “Wee Lantern Of Snow”, Mikael Persson con “This December Night” e Citizen K in una “I Won’t Be Home This Christmas” con cori che ricordano molto i Beach Boys in un’atmosfera fresca e frizzante. Un lavoro questo che volutamente non gioca sulla riproposizione dei classici natalizi ma che rende ancora più veri i sentimenti legati a questi giorni con brani scritti appositamente per questa raccolta, veramente ben strutturata.(Remo Ricaldone)