A volte la musica è capace di elevare lo spirito, carezzare i nostri cuori con melodie leggiadre e semplici come quelle che provengono dalla canzone di ispirazione folk. Dalla piccola cittadina di Guelph, Ontario, Canada il duo formato da Liv Cazzola e Braden Phelan, noti negli ambienti folk come Tragedy Ann riescono a creare quell’armonia, quelle sensazioni dettate dal loro amore per i suoni delle radici che sono una boccata d’aria fresca nel panorama musicale contemporaneo. Gli arrangiamenti in questo loro disco intitolato “Matches” sono essenziali e diretti, centelinati ed indirizzati nella direzione giusta per creare atmosfere a volte sospese, in altri casi pungenti ed espressive. Folk ma anche cenni swing, il fascino genuino dei ‘musicisti di strada’, grande sintonia vocale e materiale interessante per introspezione e quel pizzico di ironia che non fa mai male: la ricetta dei Tragedy Ann è quantomai semplice ma proprio per questo apprezzabile. Nessun trucco, nessun ‘aggiustamento’ in fase di registrazione per un album dove chitarre, accordion, piano, cello e una infinita serie di piccole e deliziose percussioni fungono da basi per le storie raccontate da due artisti da tenere d’occhio. “The Last Thing”, “Regulars”, “Snooze”, “Too Soon”, la sognante “Odysseus”, pura folk ballad in cui violino e piano si intrecciano con grande poesia, tutte canzoni che regaleranno belle emozioni a chi è sensibile ai suoni acustici. Non rivoluzioneranno certamente la nostra musica e nemmeno hanno la pretesa di diventare hit ma riusciranno a strapparci un sorriso, una lacrima, un ricordo. E la musica per noi ha anche questa funzione. Terapeutica. (Remo Ricaldone)