Tommy Castro è ormai da anni legato alla storica Alligator Records, tra le più longeve e nobili label blues americane e questo suo settimo album inciso per l’etichetta di mr. Bruce Iglauer è uno dei suoi lavori più creativi, intensi e rappresentativi di uno stile che il chitarrista californiano ha fatto suo con coerenza e personalità. “A Bluesman Came To Town” è una sorta di ‘concept album’, un disco che vuole raccontare una storia, semplice e per molti versi autobiografica, che parla di un musicista blues che arriva in una piccola e placida cittadina di provincia e rivoluziona la vita di un giovane ragazzo che da quel momento vedrà cambiato il proprio futuro, una sorta di ‘odissea blues’ come recita il sottotitolo. Un lavoro questo che abbraccia in maniera ampia tutti gli amori di Tommy Castro, dal blues, immancabilmente, al soul (magnifica in questo senso “You To Hold On To”) e al rock. La produzione limpida di Tom Hambridge non fa che sottolineare il talento, anche compositivo, di Tommy Castro al quale contribuisce in maniera fattiva e i fiati, l’armonica e le tastiere illuminano momenti che passano dal funk dell’ipnotica “Hustle” al roccioso blues di “I Got Burned” nella migliore tradizione ‘chicagoana’. “Blue Prisoner” introdotta dalle tastiere del grande Kevin McKendree è il classico lento interpretato con convinzione ed intensità, “I Caught A Break” trascina e diverte ponendosi come anello di congiunzione con i suoni rock’n’roll, “I Want To Go Back Home” profuma di soul e di nostalgie sixties, “Bring It Back” graffia con la sua attitudine rock-blues e “Somewhere” nelle due interpretazioni apre e chiude un album decisamente e caldamente consigliato. (Remo Ricaldone)