Anche se gran parte della loro attività si tiene negli States, i Tip Jar sono una sorta di collettivo musicale nato in Olanda che ruota attorno alle figure di Bart de Win, tastierista (ma qui anche alla fisarmonica) di grande esperienza molto considerato per aver collaborato con personaggi come Iain Matthews, Kevin Welch, Sam Baker e Walt Wilkins e aver calcato alcuni dei migliori palchi del Lone Star State come Gruene Hall e Luckenbach e la splendida voce di Arianne Knegt, protagonista dei migliori brani del loro nuovo, sesto album. Inciso tra i Paesi Bassi e Austin, Texas, prodotto con estrema efficacia da Walt Wilkins e, per quanto riguarda la parte olandese da Eric van de Lest con gli stessi Tip Jar, “Songs About Love And Life On The Hippie Side Of Country” rende giustizia al chilometrico titolo ponendosi come ispirazione sulla falsariga dei suoni texani e della produzione country indipendente che rappresenta ancora la parte più propositiva e genuina del genere. Tutto il materiale qui proposto è originale, firmato da Bart de Win a volte con la collaborazione di autori terzi, decisamente interessante e vestito di abiti essenziali che colpiscono nel segno dando vita ad una selezione sufficientemente varia e brillante con l’ottima sezione ritmica composta da Pat Manske alla batteria e Bill Small al basso e i contrappunti chitarristici dello stesso producer Walt Wilkins e di Harry Hendricks. In maniera naturale si passa da classiche melodie country a sfumature swingate e western, da profumi sudisti all’approccio disincantato tipicamente texano in un alternarsi di canzoni che mantengono sempre il loro essere sincere e autentiche. Ci sono i colori quasi ‘neworleansiani’ di “Wondering Why”, quelli naturalmente country di “Garden Party” con il bel violino di Joost van Es, quelli quasi bluegrass di “Plough (Plow)” e quelli pastello ed acustici di “Colors”, con numerose ed eccellenti performance vocali di Arianne Knegt come in “Strong Enough”, in “Out Of The Blue” con qualche eco gospel, in “Never Saw It Coming” dai begli arpeggi chitarristici e in “Creaking Of The Stairs” suggestiva e pianistica. Un album insomma che può soddisfare i gusti di chi ama la scena country indipendente ma anche di chi segue con passione certa canzone d’autore legata alle radici. (Remo Ricaldone)