TiffanyHugginsGrantTiffany Huggins Grant è una nuova voce che merita tutta l’attenzione dell’appassionato di country music ma anche di coloro che apprezzano la canzone d’autore che si tinge di pop e soul. Al secondo lavoro dopo un disco d’esordio inciso nel 2012, centra l’obiettivo di confezionare un disco di grande maturità e ricco di canzoni che si avvicinano stilisticamente a cantanti come Trisha Yearwood, Martina McBride (nel loro periodo più ‘fecondo’, negli anni novanta) e alle autrici che hanno ispirato la country music al femminile di quel periodo, da Gretchen Peters a Beth Nielsen Chapman. Nativa della Georgia (Smyrna, piccolo centro poco distante da Atlanta), Tiffany ha ben presto subito il fascino di Nashville dove ben presto si è trasferita e dove ha proposto con intelligenza le sonorità che l’hanno influenzata nella sua crescita, dalla country music al classic rock, dal rhythm & blues alla canzone d’autore pop. “Jonquil Child” è in gran parte frutto della bravura della protagonista come autrice e mette in risalto una voce cristallina ed ottimamente bilanciata, intensa e pregnante, giocando spesso sul filo delle emozioni che emergono da ogni nota interpretata. Sin dall’iniziale “Some Days A Dollar” abbiamo subito l’impressione di un’artista dalle doti notevoli e il prosieguo dell’album non fa che confermarla, con “You’re Not Alone”, “Love Letters” (ballata che ha nei cromosomi la country music più classica), “Ain’t Nobody Leaves This Place” con le sue calde inflessioni soul, “One Too Many” delicata e sognante ballata acustica tra le più belle. “If You Only Knew” è ancora tra country e soul, accorata ed intensa, “Trouble On My Mind” ha un intro di chitarra elettrica che ricorda il Sud straordinariamente vibrante della Stax e di Muscle Shoals, punti cardine della storia del soul, l’affascinante melodia di “Tears Fall The Same” è profonda e corroborante mentre “When It Rains” chiude con suoni più country e una steel che si insinua e ci accarezza. Disco che ci riconcilia con la country music e che conferma ancora una volta quanto sia fondamentale per questo stile riappropriarsi della semplicità per ritornare ad emozionare. (Remo Ricaldone)