The Ruhks è a tutti gli effetti considerabile come ‘supergruppo’, usando un’espressione cara ai critici di qualche decade fa indicando una band più o meno stabile formata da musicisti già affermati ma che in determinati momenti univano le loro ispirazioni per proporre suoni spesso straordinariamente vitali. Nel mondo bluegrass i quattro membri dei Ruhks sono artisti assolutamente al top, tra i migliori esponenti di una tradizione ancora vivissima per quanto riguarda le sue forme legate al retaggio più ‘classico’. Don Rigsby è mandolinista di grandissima tecnica e gusto, autore di una serie di album che rappresentano alcune delle cose più fresche del bluegrass più tradizionale. Ronnie Bowman è tra i più considerati autori e cantanti, già membro dei rinomati Lonesome River band e protagonista ‘da solo’ di un ottimo percorso discografico. Kenny Smith è chitarrista finissimo, co-protagonista con la moglie Amanda in una band di notevole vigore e dinamicità mentre Brian Fesler, forse il meno noto dei quattro, sorprende per il suo stile notevole al banjo. Ad arricchire ulteriormente la proposta strumentale ci sono nomi che nel loro strumento rappresentano l’eccellenza come Aubrey Haynie al fiddle e Rob Ickes (già con i Blue Highway) al dobro, fornendo un apporto di fondamentale importanza ad un suono che in questo “Authentic” raggiunge ottimi livelli fino a poter essere considerato tra i migliori dischi dell’anno nella produzione bluegrass. Ci sono poi gli Isaacs a rinforzare le parti vocali, da Ben Isaac che produce anche il disco alle sorelle Sonya e Becky, voci ottimamente amalgamate per irrobustire melodie che conquistano per freschezza e spontaneità. Quasi tutto il repertorio è originale e composto per l’occasione, a parte il traditional “Charming Betsy” e il piccolo classico “There’s Another Baby Waiting For Me Down The Line” di due grandi firme bluegrass come Don Reno e Red Smiley. Assolutamente vincente è la selezione che si apre con la cristallina “Julie”, seguita da una godibilissima “My Ol’ Tattoo” che entra nel vivo di un suono caldo ed avvolgente. “Heartstrings” scorre limpida con gli strumenti che accarezzano le note in un altro momento decisivo del disco, “B N Me” è guidata dalla magnifica chitarra di Kenny Smith che ne è anche l’autore, uno strumentale di gran classe, “If You Wanna Know My Name” è orgogliosamente legata alla terra sudista, con “Run Fanny Run” che Don Rigsby interpreta nel miglior stile ‘high and lonesome’ tipico del bluegrass. Solo alcuni motivi per fare vostro questo eccellente album e portarvi a casa un pezzo di Appalachi. (Remo Ricaldone)