Paul Givant e Stephen Andrews: due musicisti californiani attivi da anni nella band Rose’s Pawn Shop che ora si ritagliano uno spazio loro nel solco tracciato dalle grandi band che hanno unito rock, radici e quel pizzico di pop a rendere le melodie solari e piacevolissime. Armonie vocali degne della tradizione della west coast, inflessioni psichedeliche che ogni tanto appaiono nelle canzoni di questo loro debutto a nome The Contraptionists e una scrittura comunque solida che rende l’album degnissimo di attenzione, soprattutto per chi ha amato Jayhawks e Wilco in particolare. Un progetto meditato da qualche anno ma che non ha interrotto quello con i Rose’s Pawn Shop ma ha allargato la visione artistica di Paul Givant, autore di tutto il materiale e mente principale, con il batterista/bassista Stephen Andrews ad abbracciare un disegno interessante ed ispirato. Per chi scrive canzoni come “Past The Speed Of Sound”, splendido manifesto sonoro delle intensioni del duo, “Flotation Device” dalla melodia fortemente evocativa, l’incisiva title-track “Working Man’s Dread”, la misteriosa ‘murder ballad’ “Murky Floor”, la freschezza di matrice roots di “Mountains”, tra le più orecchiabili, e “River Lethe” rappresentano i vertici compositivi ed interpretativi di un gruppo che in futuro può regalare graditissime sorprese. (Remo Ricaldone)