E’ un affascinante viaggio musicale nel cuore del profondo sud quello dei canadesi Bluesland Horn Band, collettivo protagonista da fine anni novanta dei club a nord del confine con gli States. Da Memphis a New Orleans, l’ispirazione li ha portati dal blues al soul, dal funk al gospel, al country swing, al rock impregnato di umori ‘southern’. “Six” è la fotografia più nitida di una band ampia (ben otto elementi), poderosa e talentuosa che ci propone un repertorio interamente originale, composto dal chitarrista e dobro player Terry Medd che tocca nei dieci brani che lo compongono le molteplici sfumature e colori della ‘black America’. “My Old Truck” è il perfetto biglietto da visita del loro sound, con il calore delle paludi della Louisiana tra blues e soul mentre “Creole Queen” ha lo stesso dna dei leggendari Meters e dei Neville Brothers. “Shuffle In The Attic” è uno strumentale diretto ed avvolgente, “Rock My Roll” ricorda gli Stones tra i sessanta e settanta, imbevuti di sonorità rock-blues e con l’energia profusa a piene mani, “Keep The Devil Behind” smorza un po’ i toni senza far cadere la tensione in uno slow blues di classe. Con “Alley Shuffle” la Bluesland Horn Band torna a graffiare con un impeccabile ‘blues shuffle’ condito con una bella sezione fiati, facendo seguire una “Holy Water” dall’andamento introspettivo e profondamente ispirato. A chiudere ci sono poi tre momenti che rimarcano l’ampiezza di un repertorio che soddisfa per varietà ed incisività: “Not Ready” swinga alla grande e rimanda alla grande stagione dei Roomful Of Blues, la straordinaria ‘big band’ del Rhode Island, “Solitaire” è invece un sontuoso momento orchestrale legato a certe atmosfere ‘jazzy’ e prepara il finale affidato ad una “So Long, Goodbye” in cui si torna al  più robusto, implacabile e trascinante blues. Degna chiusura di un disco assolutamente godibile e caldamente consigliato. (Remo Ricaldone)