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Cinque album all’attivo, un’attività live intensa ed interessante che l’ha portato a girare dal nativo nordest americano per tutti gli States, una sensibilità rara che ha saputo unire alternative country e roots rock a melodie pop (con i Beatles e anche i Traveling Wilburys nel cuore) irresistibili. Questo e altro è Steve Mayone, chitarrista ed autore, prossimamente in Italia al seguito della cantautrice Annie Keating nel suo tour, che firma un disco che è una sorta di ‘rito di passaggio’ dalle tragiche esperienze di vita degli ultimi anni (un fratello morto suicida e la madre persa dopo una lunga malattia) alla rinascita e alla speranza (la nascita di un figlio e il trasferimento a New York). “Sideways Rain” è un lavoro melodicamente eccellente in cui alla piacevolezza delle canzoni si aggiunge la profondità delle liriche, spesso incentrate su esperienze autobiografiche. “Letting You Go”, l’introduzione al disco, è anche il manifesto delle intenzioni di Steve Mayone, magnifica, cristallina ed estremamente ‘radio friendly’, con evidenti reminiscenze legate alla splendida stagione dei Traveling Wilburys, la super band di Tom Petty, Roy Orbison, Jeff Lynne, George Harrison e Bob Dylan. In effetti nella musica di Mr. Mayone c’è qualcosa di ogni membro dei TW, oltre all’amore per la canzone d’autore e a certa country music. “So Many People Get It Wrong” è ancora su quella lunghezza d’onda, fresca, solare e coinvolgente, “What Good” è più ‘folkie’ seppur arricchita da un arrangiamento ricco ed affascinante, un’altra melodia da ricordare. Da ricordare anche, in un lavoro coeso e strutturato in maniera quasi perfetta, la ‘title track’ in cui si racconta l’esperienza complicatissima di trovarsi a guidare sotto un vero diluvio su una strada in Colorado, eccellente brano che ricorda il miglior Bruce Robison con una pedal steel che accarezza l’anima, “The Long Way Home” con le sue colorazioni rock, “Rescue Me” che rimanda ai Grateful Dead del periodo più country a cavallo tra i sessanta e i settanta, “Pretty Mama” con il profumo del Sud come ce l’ha raccontato la Band di Robbie Robertson e “Early Morning Train” che incrocia ancora country music e suggestioni pop in modo suadente e poetico con arpeggi di chitarra acustica e un banjo che connota inflessioni roots. Un disco questo “Sideways Rain” che risulta uno dei più piacevoli e godibili di questa prima parte di 2017, una selezione in cui non si registrano cadute di tono e che, dopo numerosi ascolti, conferma una ‘penna’ degna di nota e di considerazione.(Remo Ricaldone)