Steve Dawson è un artista dalle molteplici qualità che nel corso di una carriera che ormai copre quasi tre decadi ha espresso in maniera accorata inflessioni soul e blues, fascinazioni cantautorali e folk-rock e l’amore per certi suoni country. Nato a San Diego, California è cresciuto nell’Idaho e, dopo una parentesi trascorsa a Boston, ora risiede a Chicago dove insegna alla rinomata Old Town School Of Folk Music. Le sue tante avventure musicali con band come Dolly Varden e Funeral Bonsai Wedding che lo hanno portato rispettivamente verso americana e un elegante jazz-folk non hanno frenato una carriera solista che ora, a distanza di qualche anno dal precedente album, si arricchisce di un disco profondo e lungamente meditato come “At The Bottom Of A Canyon In The Branches Of A Tree”, già dal titolo ricco di ispirazione. Le canzoni riflettono i difficili anni trascorsi da Steve Dawson e le sofferenze per gli affetti persi, dolori che in qualche modo sono stati metabolizzati attraverso la sua grande sensibilità e la sua profondità poetica. Spesso autore di ballate che rimandano al Jackson Browne degli anni settanta, Steve Dawson aggiunge ogni tanto tocchi soul con una raffinatezza ed un gusto notevoli, mostrando sempre intensità ed energia positiva. Canzoni come “Hard Time Friend”, “Forgiveness Is Nothing Like I Thought It Would Be”, la limpida “The Spaces In Between” e la title-track  sono tra i momenti migliori del disco mentre la cristallina bellezza acustica di “We Are Walking In A Forest”, la delicatezza ‘jazzy’ di “Time To Remember” ed il fascino essenziale della bella “However Long It Takes” ci riconsegnano un autore maturo e un performer sicuro e in pieno controllo della sua musica. Uno di quei dischi che crescono moltissimo con gli ascolti.(Remo Ricaldone)