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80 Miles To Nashville è un ottimo album, ricco di country music in tutte le 12 tracce che lo compongono. Il suo autore/interprete si chiama Scott Dawson e questo è il terzo album della sua discografia, avendo già pubblicato Dedicated Man nel 2004 e Many Years From Now nel 2009. Nashville, la capitale della musica, è a sole 80 miglia e Scott si appresta ad arrivare in città pieno di entusiasmo, di grandi speranze e con un sound molto tradizionale ricco di fiddle e steel guitar. Un sound perfetto per accompagnare una voce impostata per interpretare quel tipo di country music che vede in George Strait e Alan Jackson i suoi punti di riferimento. Come dicevamo all’inizio di questa recensione, i brani di 80 Miles To Nashville sono decisamente country e sono tutti usciti dalla penna dello stesso Dawson che ha scelto i New Fedelity Studios di Concinnati Oh per registrare questo progetto, avvalendosi anche di ottimi musicisti come Tim Lusby alla steel, Harold Kennedy alle chitarre e Paul Patterson al fiddle, mandolino e banjo. Naturalmente si tratta di gusti personali ma tra le dodici tracce di questo dischetto mi hanno particolarmente colpito I Can’t Hold Your Memory vera broken heart song, la title track 80 Miles To Nashville , Roll Call At Five, Bittersweet Saturday e Don’t Play that Game. Mancano solo 80 miglia a Nashville, canta Scott Dawson, e Music City è pronta ad accogliere questo singer/songwriter, magari accompagnandolo sul palco all’Opry, dove apprezzano la vera country music. “As long as I can remeber I have wanted to be a songwriting recording artist..” (Gianluca Sitta)