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Paul ama particolarmente l’ltalia. Infatti non perde occasione per tornare nel nostro Paese e onorarci con la sua presenza e con la sua musica di altissimo livello. Reduce da serie di magnifici concerti acustici di un paio di mesi fa,  si è migliorato ulteriormente nel concerto di Pordenone tornando in Italia  con tutta la band . La possibilità infatti di suonare con tutti gli strumenti  ha sicuramente giovato alla qualità del concerto, soprattutto in canzoni come “Started in the kitchen”, “Old school country song” o “Mysterius thing” . Già dal mattino comunque si respira buona musica grazie ad una trasmissione radiofonica di Radio Wideline (   alla voce podcast)  che in esclusiva intervista Paul Bogart, passa le sue canzoni  e propone una sua performance rigorosamente live. Sistemato nel piccolo palco del padiglione 3, mentre in simultanea nel palco principale del padiglione 5 si esibiscono i djs e si fa serata da ballo, Paul Bogart incanta i fans provenienti da tutta Italia e fin dalla prime note instaura un feeling particolare col pubblico scatenando l’entusiasmo. La gente non riesce a stare ferma: chi balla, chi salta, chi canta a squarcia gola . Al termine di ogni canzone un boato, una valanga di applausi a sottolineare la gioia di essere lì. L’emozione è tangibile, sia negli occhi di Paul che in quella dei fans. Salta la scaletta prevista e si procede a braccio. Prima la ritmata “Louisiana saturday night” tipico cajun che travolge tutti, poi “Amarillo by mornig” cover tratta dal secondo cd di George Strait. Questa seconda canzone ha per l’ennesima volta colpito tutti  perchè si percepisce che Bogart la interpreta con tutto il cuore riuscendola a trasformare in un omaggio per il suo pubblico. Vengono poi rigorosamente eseguite tutte le canzoni dei tre albums di Bogart e ad ogni brano (sono tutti belli)  è sempre standing ovation.  Il concerto non riesce a finire, Paul per ben  tre volte prova a salutare e lasciare il palco, ma le urla di “one more ” lo fanno ritornare  insieme alla band per una, due, tre canzoni ancora. In una di queste uscite Bogart pronuncia le 2 parole magiche: Johnny Cash che nel “codice country” vuole dire  scatenarsi ancora di più. E’ infatti arrivata l’ora di  “Ring of Fire ” accolta dall’euforia generale. Alla fine è lo stesso Bogart a dire “One more” e a continuare a suonare regalando anche magliette al pubblico. Il concerto iniziato verso le 21,30 si è protratto per 2 ore e mezza. Paul Bogart come al solito non si risparmia nemmeno dopo lo show, ma si è presta per fare foto e autografi  rimanendo nel padiglione 3 per un’altra ora. Personalmente è uno tra i migliori concerti a cui ho avuto la possibilita di assistere.  (Filippo Marco)
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Due Semplici Domande:

Il nostro inviato a Pordenone, Filippo Marco, ci ha raccontato del fantastico concerto che Paul Bogart e la sua band hanno tenuto il 14 dicembre in occasione del Country Christmas. Paul è uno dei migliori talenti emergenti della musica country Americana e quella di Pordenone era una straordinaria occasione per ascoltare e soprattutto per promuovere la musica country. Un grande show, ma da “giornalisti” dilettanti quali siamo ci vengono spontanee due domande per gli organizzatori:
1) Perchè  fare suonare Paul Bogart nel piccolo padiglione 3 invece che riservargli il grande palco principale nel padiglione 5?
2)Perchè prevedere che contemporaneamente al concerto di Paul Bogart  si continuasse a fare serata da ballo coi djs nel padiglione 5? Sarebbe stato logico (oltre che educato e rispettoso nei confronti di musicisti giunti fin dagli States) interrompere ogni attività collaterale per partecipare tutti ad uno dei migliori concerti country che negli ultimi anni si sono tenuti nel nostro Paese. Oltretutto stiamo parlando di una manifestazione (il Country Christmas) che dice di fare della passione per la musica country la propria missione. Due semplici domande, d’altronde domandare è lecito, rispondere……..
( gianluca@planetcountry.it )