Mary Lee Partington e Ed Sweeney fanno parte di quella ricca tradizione musicale che nel New England ha sempre guardato al patrimonio culturale britannico ed irlandese con particolare attenzione ed affetto. Entrambi hanno un ‘pedigree’ importante, la prima come membro della band Pendragon e come notevole voce della scena folk statunitense, il secondo come performer affermato sia in patria che a livello internazionale. Il loro incontro ha dato vita ad una bella realtà che ora si materializza con questo album intitolato “Commonplaces” dove si intrecciano le storie di immigrati, contadini ed operai che hanno contribuito alla formazione dell’America che è oggi con le loro diversità e le loro sofferenze, la loro perseveranza e la loro fermezza. “Commonplaces” è una raccolta di canzoni dalla grande forza espressiva e dalla forte coesione sia come temi che come suoni, incisa con l’aiuto strumentale di due ottimi musicisti come la fiddler Sheila Falls e Torrin Ryan a cornamusa irlandese, flauto e tin whistle che danno un ulteriore tocco ‘irish’ alle canzoni già contraddistinte dal buon apporto di Ed Sweeney a chitarra e banjo e dall’evocativa e splendida voce di Mary Lee Partington. La stessa Partington firma metà del repertorio a conferma di eccellenti doti anche compositive, con la bellissima e struggente “Deer Island”, “The Manchester Mule Spinner”, “New England’s Daughter” e “Like Bread Upon The Water”, tutte pregne di quella nostalgia e di quell’intensità tipiche di certa tradizione folk. Due sono i tradizionali, “Times A Getting Hard Boys” e “Young But Daily A Growing”, mentre “So Here’s To You” è firmata dal cantautore inglese Alan Bell” e chiude con un’altra interpretazione da sottolineare per cuore ed anima in un disco essenziale, magari un po’ breve, e degno della massima attenzione. (Remo Ricaldone)