coverSesto album nel curriculum di Tommy Alverson (originario di Russleville, Alabama, ma trasferitosi in Texas “…non appena ho potuto…”), honky-tonker d’annata, che ha debuttato nel lontano 1991 con la classica cassetta venduta ai soli concerti (per quell’epoca era il supporto fonografico meno dispendioso per i progetti autogestiti, autoprodotti ed autodistribuiti) dal titolo From The Hill Country. Due anni dopo è la volta del follow-up dal titolo Always In My Heart, sempre in formato cassetta. Si tratta di due prodotti godibili, che contenevano anche alcune episodi estremamente gradevoli, quali la signature-song Purty Boys (che Gary P. Nunn aveva voluto inserire nel suo Totally Guacamole del 1992 e che incredibilmente manca in questa rassegna live). Ancora a quel periodo risalgono pure How Good A Bad Woman Feels, Make You Mine e Texas Woman, tutte e tre comprese nel programma di questo live intitolato, senza grande fantasia, Alive And Pickin’, così parafrasando il modo di dire ‘Alive And Kicking’ (letteralmente ‘Vivo e Scalciante’), ma più correttamente traducibile in ‘Vivo E Vegeto’, definizione quanto mai azzeccata per il non più giovanissimo Tommy reduce da seri problemi cardiaci fortunatamente oramai superati. Fra l’altro vale la pena di precisare che le due cassette (con l’esclusione di un paio di brani) verranno riedite in un unico CD dal titolo Texasongs nel 1995. Sempre nel 1993 esce poi il primo CD ed il primo progetto live per Tommy Alverson, accompagnato per l’occasione di questo Live At The Ozona dalla sua band del momento, i Boot Hill. A distanza di ben quattro anni dalla riedizione delle due cassette esce il primo CD di materiale nuovo dal 1993: Me On The Jukebox, che riscuote il meritato successo fra gli estimatori del cantautorato Texano pesantemente country-oriented come in effetti è la musica di Tommy (ci piace proprio per questo). Altri piccoli classici escono da questo cilindro virtuale e rispondono ai titoli di Buy Me A Bar, Troubles, Cowboy Mardi Gras, I Don’t Think I’ll Go To Mexico, Follow Your Heart, senza trascurare un altro brano che ha riscosso un successo particolare ai concerti e nelle serate passate a suonare un po’ in tutto il Texas, Una Mas Cerveza, che ben si adatta alle serate goderecce trascorse a cavallo del border Texicano. Il suono è quanto di più Texano si possa immaginare e Tommy e la sua chitarra sono accompagnati da una band che funziona come un cronografo svizzero. Curtis Tilton (bass & vocals), Doc Wesson (drums & vocals), Ray Austin (Steel guitar), Diamond Jim Richmond (fiddle & guitar) e Sam Kendricks (piano) non hanno segreti fra loro e l’amalgama arriva da solo. Tommy ha una bella voce, calda, che riesce a dare il meglio di sé sia nei brani confidenziali, che in quelli più orientati al coinvolgimento della platea, tipo I wouldn’t Trade Texas For The World, Cowboy Mardi Gras o la conclusiva Una Mas Cerveza, da cantare tutti insieme. Un album sincero, da ascoltare e riascoltare molte volte, per cercare di catturare l’atmosfera di una serata Texana, situazione che vede raramente coinvolti i lettori di queste righe (come chi le scrive, d’altronde…). Dino Della Casa Kikkuz57@gmail.com