Ci siamo già occupati sulle pagine di Planet Country di Mary James, in arte Mean Mary, cantante, autrice, banjoista e chitarrista tra le più personali della scena roots americana. La sua voce è difficile che lasci indifferenti tale è la forza e l’espressività infuse in ogni parola, in ogni verso, il suo stile al banjo è pregevolissimo e anche con la chitarra ci sa decisamente fare. Mean Mary, ora residente a Nashville,  fin da piccolissima ha vissuto una vita nomade con la sua famiglia che l’ha portata a risiedere in Alabama, Florida e Minnesota accumulando esperienze che l’hanno segnata profondamente e che emergono sempre nella sua musica, un mix di folk e country con sfumature blues di notevole qualità poetica. “Alone” è come dice chiaramente il titolo un album inciso in perfetta solitudine nel suo studio casalingo, un lavoro che emoziona e intriga grazie ad una serie di interpretazioni mai così intense e cristalline, esaltate proprio dal solo accompagnamento di strumenti acustici. La vita di strada è narrata in modo speciale nell’iniziale “Come Along”, vera ‘chiamata a raccolta’ e invito a seguirne le orme e nella altrettanto bella “Big Tour Bus”, mentre i ricordi di infanzia sono tratteggiati con grande sensibilità in “Another Barefoot Day”, tra gli ‘highlights’ del disco, e in “We Never Hear The Song”. La tradizione è sempre un importante punto di riferimento per Mean Mary e specialmente “Nine Pound Banjo” (ispirata inevitabilmente al classico “Nine Pund Hammer”) e “Little Cindy” aggiungono toni blues alle performances, con momenti di vera poetica rurale nelle eccellenti “Sparrow Alone”, “I Can Be Brave” e “Breathless”, titolo quest’ultimo che non potrebbe risultare più azzeccato. Le emozioni che infondono la sua voce e le sue interpretazioni lasciano infatti spesso senza fiato. Tra le grandi voci femminili attualmente in circolazione. ( Remo Ricaldone)