Lynne Taylor è un’artista dalle mille vite musicali e dalle innumerevoli passioni, coinvolta in progetti spesso molto differenti tra loro ma affrontati sempre con quella convinzione che l’ha portata attraverso gli anni ad indossare abiti eleganti ed affascinanti. In passato Lynne ha interpretato suoni che vanno dal bluegrass al punk rock con eguale efficacia ed attualmente è parte integrante come bassista della bluegrass band River Valley Ramblers, è metà del duo alt-country Rockwood Taylor ed è anche membro della ‘tribute band’ di Leonard Cohen Birds On The Wire. La cantante nata in Ohio ma residente da decenni nel Massachussetts, nel tempo libero porta avanti anche una carriera solista che ora si arricchisce di un disco di eccellente fattura come “Shades Of Blue” dove mette a frutto tutto il suo amore per la canzone d’autore in un lavoro pieno di raffinate ballate dove affiorano elementi roots ad ingolosire gli appassionati. Voce eccellente, buon pianismo, doti compositive veramente brillanti, arrangiamenti ammalianti nella loro poetica: tutto questo è “Shades Of Blue”, album dalle molteplici qualità le cui canzoni vi scalderanno il cuore nei freddi mesi invernali. La più nobile canzone ‘al femminile’ è qui rappresentata da momenti che incantano chi si troverà pronto ad aprirsi a queste ballate, a partire dalla deliziosa canzone che da il titolo all’album, vicina agli stilemi folk ed interpretata con il cuore. “Blood Moon” incarna appieno quello che è il mood di questo progetto con una ballata pianistica a cui il cello offre una preziosa spalla in un brano incantevole, “Not Dead Yet” ne segue fedelmente toni e modi avvicinandosi talvolta ad atmosfere folk britanniche anche grazie ad un violino notevole mentre “Coulda Been” aggiunge un pizzico di frizzantezza con un ritmo ‘saltellante’ e brillante. Spesso le canzoni si ampliano fino a superare i cinque minuti, dando spazio al pianismo efficace di Lynne Taylor come ad esempio nel trittico finale composto dall’intensa “The Disguise”, da “Autumn” in cui si può percepire tutto l’ incanto del periodo citato e “Grace”, titolo che ben definisce lo stile di Miss Taylor. Da non dimenticare comunque la bella e misteriosa “Ghosts Of Antietam” con il suo bagaglio elegiaco e “Godot” dal bel peso letterario. Un disco che cresce molto con gli ascolti e che premia un vero talento. (Remo Ricaldone)