Kristyn Harris ha vent’anni, viene da McKinney TX ed è stata la più giovane cantante ad aver vinto un Award della Western Music Association. Lo scorso anno infatti a soli 19 anni si è aggiudicata il titolo come Female Performer of The Year grazie ad una voce definita dalla stampa Americana come “timeless” con “ the warmth and power of Texas sunshine”. I suoi albums sia Let Me Ride del 2013 che il recente Down The Trail, sono un viaggio attraverso la western music del passato ma soprattutto del presente e del futuro, accompagnati da una voce che potremmo tranquillamente definire stupenda. Chiunque pensi che la musica del west abbia ormai fatto il suo tempo, ascoltando Kristyn dovrà inevitabilmente ricredersi. La musica delle grandi praterie, delle lunghe cavalcate e degli stivali polverosi per fortuna è viva e anzi sta piuttosto bene. Che Kristyn fosse destinata a grandi cose era evidente già dal cd Let Me Ride. Un album fresco, arrangiato in maniera superba, che parte con la classica Let Me Ride Down In Rocky Canyon per poi proseguire con What A Horse Has Gotta Do (che porta la firma della stessa Kristyn), un brano che rivela un grande talento anche come autrice. Il cd si snoda attraverso 12 brani dove western swing, yodel e ballate sulle bellezza della natura del west catturano l’ascoltatore e lo fanno sognare. Anche il recente Down The Trail continua su questa strada, anche se la voce è più matura, i suoni sono più corposi e l’album acquista maggior spessore. Il cd si apre con un grande successo dei Sons Of The Pioneers, Down The Trail To San Antone, ma quasi tutte le canzoni dell’album portano la firma di questa giovane e talentuosa ragazza del Texas.
Mustang Waltz, Acres Of Nowhere, Diesel And Dust, Guitar Man e Yodelin’ Fever sono belle canzoni e dimostrano una maturità artistica davvero straordinaria. Completano Down The Trail alcuni evergreens come When The Bloom Is On The Sage, Texas And You, Amazing Grace e la divertente I’ve Been Everywhere (in Texas) dove Kristyn da una dimostrazione delle sue grandi doti vocali. In conclusione due albums dove le armonie vocali si rincorrono tra un brano e l’altro e ci raccontano di un mondo straordinario dove il tempo passa lento col ritmo delle stagioni e dove certi valori durano da sempre. Un mondo che solo chi ha respirato il vento in sella ad un cavallo o ha ascoltato il richiamo di un coyote nella prateria, può capire pienamente. (Gianluca Sitta)