Tra le più belle voci del cantautorato femminile degli ultimi anni, Kris Delmhorst giunge all’ottavo disco solista con la consapevolezza di una scrittura matura e personale, dando seguito a un periodo di introspezione ed ispirazione che l’ha portata a comporre le canzoni di questo suo “Long Day In The Milky Way” nella sua casa del Massachussetts per poi portarle in una vecchia ‘farmhouse’ del Maine dove hanno poi preso vita. Le sue sono canzoni intime ed intense, dettate da uno stato d’animo non sempre limpido e positivo ma spesso intrise di ansie, preoccupazioni e frustrazioni viste le inevitabili paure di un’anima sensibile alle tematiche ambientali e sociali. Gli strati che formano i brani dell’album rendono le atmosfere intriganti, talvolta oniriche e trascendenti come da più parti descritte e ad ogni ascolto svelano particolari e risvolti che all’inizio potevano sfuggire. E’ comunque un lavoro piacevole e in perfetto equilibrio tra suoni acustici ed elettrici e con la ricerca della melodia giusta su cui costruire la canzone. Il risultato è una selezione che risulta tra le migliori della carriera di Miss Delmhorst il cui merito aggiuntivo è una produzione impeccabile dove armonie vocali, tastiere, fiati e chitarre si intrecciano in modo assolutamente naturale. Una sola cover è presente in “Long Day In The Milky Way”, la riuscitissima rilettura di “The Horses” di Rickie Lee Jones, versione di gran classe mentre il resto del materiale mostra una straordinaria coesione e forza poetica a partire da “Wind’s Gonna Find A Way” che introduce magnificamente l’album. I particolari sono la forza intrinseca di queste canzoni, la scelta degli strumenti giusti al posto giusto al momento giusto e la crescita con gli ascolti si fa esponenziale. Chi ama la canzone d’autore al femminile ma anche la poesia e la musica che si avvale di uno sguardo lucido e aggraziato non potrà non innamorarsi di Kris Delmhorst. Caldamente consigliato. (Remo Ricaldone)