Già al quinto disco e con un buon seguito in patria, il quintetto di Glasgow King King è pronto a ‘spiccare il volo’ e a farsi conoscere più ampiamente grazie a questo “Maverick” che segue di tre anni “Exile & Grace”, lavoro che li ha consacrati come interessante band dedita al più classico rock con profonde venature ‘southern’ e un pizzico di blues. I King King fanno della vitalità e della passione le loro armi principali in un sound coinvolgente che guarda inevitabilmente agli States ma che non manca di personalità. I fratelli Alan e Stevie Nimmo sono in prima fila con le loro chitarre, Johnny Dyke si inserisce con puntualità con le sue tastiere e la sezione ritmica si mostra sempre più che solida grazie ai tamburi di Andrew Scott ed al basso di Zander Greenshields. La scaletta è essenziale e corposa, dieci canzoni che non lasciano nulla al caso e un paio di momenti meno ispirati ma che comunque non inficiano il giudizio positivo sul prodotto. “Never Give In” è manifesto chiaro delle loro intenzioni e probabilmente il momento migliore, ricordando molto le ultime ‘impersonificazioni’ dei Lynyrd Skynyrd. “Fire In My Soul” è più ordinaria ma sempre godibile, “Whatever It Takes To Survive” è un altro invito a tenere duro e ad affrontare le difficoltà della vita, questa volta in una ballata elettrica e robusta. “I Will Not Fall” non mi entusiasma con quei suoi rimandi a certo rock ‘anni ‘80’, non la mia ‘tazza di te’ (come dicono gli inglesi), non male la pianistica “By Your Side” mentre “One World” è piacevole e convincente. Nella parte finale “Everything Will Be Alright” ricorda certi momenti dei Doobie Brothers, “When My Winter Comes” è ballata interpretata con calore, “Dance Together” è disinvolta e ‘radio-friendly’ e la conclusiva “End Of The Line” riprende ancora le sonorità care ai Doobies, sicuramente tra le loro band preferite. Chi ama il rock americano più ‘mainstream’ e radiofonico avrà certamente pane per i suoi denti (Remo Ricaldone)