Joshua Britt, il conterraneo americano Neilson Hubbard e l’irlandese Ben Glover formano gli Orphan Brigade, affascinante progetto folk  il cui lirismo, poetica e profondità hanno caratterizzato dischi come “Soundtrack To A Ghost Story”, “Heart Of The Cave” ed il disco live nato dal tour conseguente. Tutti e tre hanno però una carriera solista che, solo leggermente ‘rallentata’ dai dischi in comune, regala emozioni intense, evocative e fortemente suggestive. “Starting Over In A Storm” chiude un ideale cerchio con “Shorebound” di Ben Glover e “Cumberland Island” di Neilson Hubbard, in un insieme le cui affinità sono chiare e dove ballate rarefatte e brani dalle forti connotazioni folk si susseguono per formare una proposta coerente che cresce ascolto dopo ascolto, rivelando ogni volta sfumature e particolari nuovi. Difficile quindi scegliere un brano o un momento particolare in un disco così unitario ed incantevole, concepito in un momento molto particolare nella vita di Joshua Britt mentre si trovava in una stanza d’albergo di Shangai, Cina e fatto ‘emergere’ grazie anche al contributo di Neilson Hubbard che ha prodotto queste sessions confezionando un suono particolare in cui gli strumenti a corda del protagonista sono affiancati di volta in volta da violino, viola, flicorno, tastiere (anche elettroniche, a fornire sensazioni e toni quasi onirici) e chitarre elettriche. Ad aiutare la comprensione di queste canzoni c’è l’ormai consueto lavoro di traduzione in italiano dei testi fatto dalla Appaloosa, dando quindi all’ascoltatore la possibilità di penetrare fino in fondo il significato di brani intensi e personali. I racconti autobiografici di “Through The Windshield”, l’amore raccontato in maniera forte e intima di “Heartbeat Away”, la religiosità riservata di “Greatest Day Of All” e i legami familiari di “A Hurried Life” possono essere considerati punti di partenza per gustare un disco intrigante e degno di attenzione. Un disco passionale e dal fascino recondito. (Remo Ricaldone)