Jim Stanard è un folksinger che ha cominciato relativamente tardi il suo percorso professionale debuttando un paio di anni fa con un disco intitolato “Bucket List” che ha attirato l’attenzione dei critici e degli appassionati per una vena compositiva brillante e per uno stile pieno delle migliori reminiscenze della canzone d’autore americana. Il musicista che si divide tra Colorado e Florida come residenza ora da’ seguito a quell’album con questo “Color Outside The Lines” che conferma quanto le sue canzoni rispecchino una personalità e una sensibilità molto interessanti, brani che tracciano immagini in cui i rapporti interpersonali sono trattati con toni mai banali o scontati ma sempre pregni di profonda umanità. Il disco è inciso a Nashville con la presenza di ottimi nomi della scena country e folk della città, da Mike Rojas alle tastiere alla bravissima polistrumentista Wanda Vick (chi se la ricorda nei primissimi anni novanta con le Wild Rose?) a fiddle, dobro, banjo e mandolino a Jeff Taylor alla fisarmonica e Danny Parks a chitarre e banjo. Ospite d’onore e in qualche modo ‘nume tutelare’ di Jim Stanard è Peter Yarrow, membro storico del trio Peter, Paul & Mary che con la figlia Bethany nobilità due tra le migliori canzoni del disco (tutte tra l’altro firmate dallo stesso Stanard): “Home” e “Arkansas”, esempi fulgidi di un songwriting fluido e attento anche alle tematiche sociali. Scorrono così titoli come “Same River”, la title-track, “Each Other’s Minds”, “One Time In A Row” e “Witness Protection” in una sequenza dai toni acustici e liricamente ricchi di interessanti introspezioni poetiche. (Remo Ricaldone)