Nato a Dallas, Texas ma cresciuto in California dove attualmente risiede, Jeffrey Halford ha da almeno tre decadi impersonato il ruolo di genuino e sincero roots-rocker, dove le radici sono interpretate nel senso più ampio del termine, dall’alternative country al soul. Con i fidi Healers, qui formati dal bassista Mike Anderson e da Adam Rossi, nelle vesti di produttore oltre al prezioso supporto a tastiere e batteria, Jeffrey Halford dedica queste sue nuove, undici canzoni, ai suoni tra soul, blues e folk in un album veramente godibile e brillante. Gli echi del Van Morrison degli anni settanta aprono la selezione, con una soffice “Another Skyline”, seguita dalla frizzante “Take It Slow” e dai toni ‘neworleansiani’ vicini a certe cose dei Little Feat di “Pie Eyed Poet’s Plea”. La buona vena compositiva e l’amore per i suoni soul sono poi confermati da una “Wandering Kind” che rimanda al compianto Arthur Alexander, con tenui inflessioni country fornite anche dalla pedal steel di Tom Heyman mentre la colorata “Kitchen Door” ricorda il Willy DeVille degli esordi. “Sinner Man” è un gioiello acustico tra folk e blues, affascinante melodia che spicca tra gli ‘highlights’ dell’album, con “Walk To The River” Jeffrey Halford si abbevera alla fonte del gospel e lo fa con convinzione e genuino trasporto per poi cedere il passo a “Pescadero”, godibile mix di country e soul, cadenzata e ‘cooderiana’. Il trittico finale ha in “Devil”, introdotta da una gustosa slide, uno dei momenti più rock guardando nitidamente a sud, seguita dalla sognante “Picture In My Mind” che profuma di country e da “Sad Sinking Feeling” che funge da bel commiato con il ritmo ‘caracollante’ segnato dalle spazzole e dal piano di Adam Rossi. “Soul Crusade” mostra ancora una volta la bravura di un personaggio che ha attraversato le stagioni un po’ in sordina ma che merita un ascolto in un disco scorrevole e piacevolissimo. (Remo Ricaldone)