Sembrava che per Jason Isbell l’uscita dai Drive-by Truckers con cui incise dal 2001 al 2007 fosse una sconfitta, un’occasione mancata per poter portare avanti con Patterson Hood una delle più belle storie di (roots) rock sudista del nuovo millennio, ma per il musicista di Green Hill, Alabama, nonostante la vita gli avesse posto davanti nuove sfide per superare dipendenze e ostacoli legati a quella condizione, è riuscito a percorrere un tragitto che lo ha portato ad essere uno dei migliori autori ed artisti contemporanei. L’incontro con il produttore Dave Cobb, il matrimonio con Amanda Shires e una ritrovata serenità interiore, pur con ‘scorie’ che comunque hanno contribuito a rendere più profonda e sofferta la sua scrittura, hanno caratterizzato questi anni in cui Jason Isbell ha inciso una serie eccellente di dischi. Se il precedente “The Nashville Sound” lo avvicinava alla sua concezione di country music, alternativa e pungente, questo “Reunions” ce lo presenta come autore ‘a tutto tondo’ capace di una profondità espressiva mai così intensa e matura. Certo non mancano i riferimenti ad uno dei suoi amori come la country music della conclusiva, splendida “Letting You Go” ma qui siamo di fronte ad un ampio spettro di colori e di emozioni, dal rock al soul, in una selezione impeccabile. L’apertura è affidata alle tonalità ‘black’ di “What’ve I Done To Help”, canzone che congloba estratti ispirati da una canzone del cantante londinese di origini ugandesi Michael Kiwanuka con lo spirito di Marvin Gaye dietro l’angolo, mentre assolutamente notevole è la successiva serie di momenti in cui Jason Isbell mette tutta la sua forza interpretativa, la sua convinzione, il suo grande cuore, da “Dreamsicle” a “Overseas” passando per la eccellente “Only Children”, vera poesia, per la delicata “River” dai sapori country, per l’incisiva “Be Afraid” e per “It Gets Easier”, tutte ugualmente ricche di intensità. In questo album l’ormai classica 400 Unit suona al meglio delle proprie ottime potenzialità, con le chitarre di Sadler Vaden in gran spolvero, le tastiere di Derry Deborja sempre puntuali e, ciliegina sulla torta a suggellare una recente grande amicizia, la presenza di David Crosby come ospite. Jason Isbell sa come toccare le note giuste e lo fa aumentando di album in album il suo tasso artistico, confezionando uno dei migliori sforzi discografici dell’anno. (Remo Ricaldone)