Una sorpresa incredibile. Di Jason Eady conoscevo praticamente solo Ok Whiskey perchè passa regolarmente nelle radio Americane mentre di Courtney Patton sapevo che è la moglie di Jason Eady e che ha inciso un album intitolato Triggering A Flood. Invece venerdi sera a “I Vizi del Pellicano”, locale molto accogliente situato nella campagna vicino a Correggio (RE), ci siamo trovati di fronte a due musicisti di grande spessore, dotati entrambi di una voce davvero fantastica. Organizzato da Lonestartime, specializzata ormai da anni nel portare in Italia talenti musicale soprattutto dal Texas, lo show si è snodato attraverso due ore abbondanti di country , gospel e blues con solo le voci e le chitarre come protagonisti. La dimensione acustica dello show invece che diminuire la bellezza delle canzoni ne ha inevitabilmente esaltato la forza compositiva e ha permesso a Jason e Courtney di arrivare direttamente al cuore del pubblico presente. Alternandosi con un brano a testa, spesso duetti e accompagnamento con le chitarre che, come spesso accade quando suonano i professionisti, invece che due sembravano cinquanta, i due artisti hanno regalato momenti di grande musica.
Tocca a Courtney aprire lo show e la ragazza del Texas fulmina tutti con una voce impressionante che qualcuno, a mio giudizio senza esagerare, ha paragonato a quella Natalie Maines delle Dixie Chicks. It’s a Shame, Welcome Table, Twisted sono piccoli capolavori e Courtney li esegue con una semplicità disarmante che, al pari della voce, conquista gli ascoltatori. Jason Eady ha invece una voce più ruvida che si addatta perfettamente a quel gospel/ blues tipico del Mississippi, sua terra natale. I brani, tratti principalmente dai suoi albums Am Country Heaven, From Underneath The Old e in particolare il nuovissimo Daylight Dark, sono un spaccato di quella parte rurale degli Stati Uniti che, usando il titolo di un libro di Bryson, potremmo chiamare America perduta. Come dicevo è stato un bel momento di musica che la sera dopo si è ripetuto in provincia di Padova. Chi poteva immaginare che la grande musica country fosse andata a finire in un piccolo locale in provincia di Reggio Emilia. (Gianluca Sitta).