12194909_1528620350792518_4651421312194231260_oNato a Reggio Emilia nel 1994, Simone Pioppi cresce influenzato da generi musicali che vanno dal Country di Johnny Cash al Punk Rock Californiano dei Social Distortion, dalla personalità di Bruce Springsteen alle sonorità sudiste dei Black Crowes e Lynyrd Skynyrd. Dopo alcuni anni in veste di dj radiofonico nella storica emittente Emiliana KRock e dopo aver suonato in diverse band locali, all’ inizio 2015 sceglie di intraprendere un progetto solista che si concretizza col primo singolo ‘Dance on Ruins’ che farà parte dell album previsto in uscita per i primi di Gennaio.
Simone raccontaci del nuovo album in uscita e cosa lo differenzia dal precedente Bold & Brazen inciso con i Deep Hoax.
Ciao Gianluca! Intanto ti ringrazio per quest’intervista e per aver accolto il mio primo progetto solista. Più o meno un anno fa mi sono ritrovato a dover affrontare un periodo molto difficile, mi sono dovuto confrontare con me stesso, le mie paure, il mio dolore, una delusione d’amore e, come se non bastasse, il distacco dalla band in cui suonavo. In questo periodo è nato il mio disco, ‘Dance on Ruins’, in uscita il 4 Gennaio e che contiene tutto ciò che mi ha segnato fino ad ora. 8 Canzoni in cui ogni singola parola o accordo proviene da un’esperienza, da un sentimento o da un emozione vera. Frammenti di vita tenuti insieme dall’amore e tutte le sue sfumature che un ragazzo della mia età può assimilare. Questo disco è parte di me, mostra a pieno la mia intimità, le mie varie influenze musicali unite al furore del Rock. ‘Bold & Brazen’ era un viaggio condiviso con altre tre persone, tre compagni, tre vite che hanno arricchito le canzoni con stili e sonorità molto diverse da quelle che mi appartengono. Con ‘Dance on Ruins’ posso dire di aver lasciato l’Hard Rock alle mie spalle e di aver imboccato una strada nuova, riflessiva e concreta al tempo stesso, la mia strada.
10750468_1528620400792513_7272679598224442720_oCome sai planetcountry si occupa di country music, quanto questo genere ha influenzato la tua formazione artistica e le tue scelte musicali
Come sai per diversi anni ho trasmesso su FM nella nostra amata KRock e grazie a questa attività ho assimilato tantissime influenze musicali. Ma nelle mie prime trasmissioni, quando ancora non riuscivo a parlare bene dall’emozione, mi criticavano perché ero “troppo Country”! Io sono praticamente cresciuto con la Country music, o meglio, è un genere che non mi ha mai abbandonato. ‘Folsom Prison Blues’ di Johnny Cash è la prima canzone che ho imparato a suonare e tuttora la infilo nelle mie scalette. Da musicisti più classici alle più moderne sonorità di Nashville: del Country adoro tutto. E credo che quando ascolti per tanto tempo un genere o un artista, quello si impossessi di te non lasciandoti mai andare via. Puoi essere influenzato da qualcos’altro si, ma certi colori, certe sfumature, certe atmosfere saranno tue per sempre. In altre parole, non esiste cura al Country! Questo è quello che è successo a me e alla mia formazione “artistica”. E’ grazie a questo fantastico genere se i miei testi hanno tematiche riguardanti la mia vita vera, se racconto ed esprimo al meglio me stesso con la musica. Perciò sono davvero contento di avere una piccola parte anch’io in tutto questo!
SIMONE PIOPPI immagine promozionaleUn nuovo album, una serie di concerti, sembra che il 2016 sarà un anno importante per te dal punto di vista artistico. Quali saranno quindi i progetti per il futuro?
Ora è arrivato il momento di suonare a più persone possibili le mie canzoni. Non vedo l’ora di tornare a mettermi in gioco dal punto di vista live! Sia in elettrico col gruppo al completo che in acustico, chitarra e voce, per far sentire i pezzi così come sono nati. Ovviamente, non smetterò mai di scrivere, non ci riesco, è qualcosa che mi fa stare bene. Perciò non escludo l’ipotesi di registrare presto altre canzoni. Ma questa è un’altra storia. Ora la cosa più importante è prendere la mia chitarra e girare il più possibile, anche se questo non è esattamente il paese più adatto, ma credo molto nelle mie canzoni. E poi niente e nessuno esclude un’esperienza fuori dai nostri confini!