Esistono tanti pretendenti, ma vi è un solo re. E il re, per fortuna, è tornato e lo ha fatto con un album straordinario e con una serie di concerti a Las Vegas, previsti per il 2016, che saranno sicuramente sold out poche ore dopo che si apriranno le prevendite. E’ vero, il re aveva annunciato il suo ritiro dalla scena live appena un anno fa e lo aveva fatto con un mega concerto dalla capitale del suo regno, quella grande D che lo aveva incoronato re del Texas tanti anni or sono. Ma nessuno voleva o poteva crederci perché, in fondo, cosa sarebbe stato il mondo della country music senza i concerti di George Strait? Il re non ha resistito nel suo esilio dorato, lontano dalle scene e soprattutto dalla sua gente e sulle ali di questo nuovo cd intitolato Cold Beer Conversation è ritornato da conquistatore. George Strait, il cantante dei buoni sentimenti, il cantante della lealtà, il cantante che più di chiunque altro incarna l’anima di un genere musicale, quello country, che in fondo è “the poetry of the American Spirit”, è tornato e tutti dovranno inchinarsi. Coerente in maniera incredibile con la sua filosofia di vita e col suo credo musicale, George Strait ancora una volta ci consegna un cd impeccabile sotto ogni punto di vista. 13 belle canzoni dove, tra western swing, country new traditional e ballatone di largo respiro, si parla ovviamente di Texas (una delle grandi passioni della sua vita) di amori più o meno fortunati e di cold beer. La voce, incurante del passare degli anni (classe 1952) e delle stagioni, è come sempre fresca e moderna e lo spirito è rimasto quello degli esordi. Pochi sanno che George Strait oltre ad essere il re del Texas dal punto di vista musicale è anche un serio professore. Magari potrebbe venire qui da noi e tenere una lezione su cosa sia veramente la musica country. (Gianluca Sitta)