FayssouxFayssoux MacLean (all’epoca Sterling) ha legato il suo nome, indissolubilmente, ad Emmylou Harris con la quale collaborò negli anni settanta, prestando la sua voce eccellente ad album come “Luxury Liner”, “Quarter Moon In A Ten Cent Town”, “Elite Hotel” e “Pieces Of The Sky”, tutti lavori divenuti classici nella produzione della cantante dell’Alabama. Dopo quella stagione straordinaria ed indimenticabile ci fu per Fayssoux un lungo periodo in cui, per svariati motivi, la fortuna sembrò voltarle le spalle facendo quasi dimenticare il suo nome. In quei lunghi anni però personaggi come la stessa Emmylou Harris, Rodney Crowell, Dolly Parton e Buddy Miller mantennero la loro profonda ammirazione per una cantante sensibile e fortemente legata ai suoni più acustici e tradizionali della country music. Nel 2008 inaspettatamente ci fu la pubblicazione del suo debutto solista, un disco che la riportò all’attenzione degli appassionati con un lavoro ottimo e ricco di ospiti e amici che ora viene bissato da questo “I Can’t Wait”, licenziato dalla stessa label, la nashvilliana Red Beet, protagonista in questi anni con produzioni di grande qualità artistica. Fayssoux è ancora una volta supportata da una bella serie di ospiti, da Thomm Jutz e Peter Cooper che siedono anche dietro alla consolle in veste di produttori a Sierra Hull, ormai ex enfant prodige tra country e bluegrass, dalle armonie vocali di Tom T. Hall, Donna Ulisse ed Eric Brace alle delicate e precise percussioni di un veterano di Nashville come Pat McInerney tra gli altri. “I Can’t Wait” è un album delizioso e godibilissimo, essenzialmente acustico, vicino come spirito alla Emmylou Harris più acustica e country, interpretato con il cuore in mano da un’artista che ha maturato uno stile classico e legato a filo doppio alla tradizione. Originali e cover sono perfettamente amalgamati, i contributi strumentali sono di finissima classe, le voci calde ed appassionate. Tra i primi c’è da segnalare quanto le doti compositive di Fayssoux siano cresciute e brani come la pimpante “The Last Night Of The War” con il bel banjo in evidenza di Justin Moses, “Goodlightly Creek” “Running Out Of Lies” e la tenue “Find Your Own Light” si pongono come alcuni dei momenti più brillanti della raccolta. Molto interessanti sono anche le cover con un posto particolare per la title-track che vede tra gli autori Kieran Kane, “When The Thought Of You Catches Up With Me” di David Ball, la splendida “Mama’s Hungry Eyes” di Merle Haggard, “I Made A Friend Of A Flower Today” di e con Tom T. Hall e la conclusiva “Some Things Are Too Good To Last” di Jim Lauderdale. Disco caldamente raccomandato per riconciliarsi con la country music più sincera. www.redbeetrecords.com. (Remo Ricaldone)