Ci eravamo occupati non molto tempo fa del suo esordio, un gustoso e brillante esempio di country music dal taglio certamente tradizionale ma con un appeal attuale che travalica le etichette e il tempo. Questo secondo disco è ancora una volta autoprodotto, se vogliamo ancora più ‘rigoroso’ del precedente, artigianalmente concepito nella più completa solitudine di un ‘one-man band’ talentuoso e divertente. “Trucker Country” è, come esplicitamente recita il titolo, un ulteriore omaggio ad una tematica molto cara al mondo della country music, quello delle ‘truckin’ songs’. Erich McMann non è certamente il primo a cimentarsi con le canzoni deidcate alla vita ‘on the road’ dei camionisti (di getto mi vengono in mente quelli, splendidi prodotti da Aaron Tippin e da Dale Watson ma ce ne sono tantissimi altri) ma il suo approccio è di buona qualità e ha tutti i requisiti per risultare un prodotto azzeccato. Undici sono le canzoni, tutte composte dallo stesso musicista del Midwest, così come sua è la produzione, il lavoro ‘tecnico’ con la registrazione e il missaggio e le performances con tutti gli strumenti, dalle chitarre al basso, alla batteria. Uno sforzo decisamente pesante ma riuscito con un repertorio che naturalmente alterna ballate, rock’n’roll, boogie e pregevole country music. Da “Truckin’ Daddy” dedicata al padre camionista che ha ispirato questa raccolta a “Keep On Truckin’”, da “Black Ice Boogie” a “Big Rig A Rollin’” fino alle belle “Trucker Country” che giustamente dà il titolo all’album e “The Key To My Heart”, queste sono le canzoni che più appassionano, dando un ampio sguardo agli aspetti più classici del mondo dei ‘truck drivers’. Disco che conferma le doti di un musicista che merita attenzione WEB SITE (Remo Ricaldone)