harris
Emmylou Harris è una delle icone della musica americana delle radici, una delle interpreti che ha saputo ‘raccontare’ la country music attraverso un percorso straordinariamente ricco ed articolato in cui le deviazioni dai canoni restrittivi del genere sono sempre state positive e propositive. Dalle prime registrazioni di fine anni sessanta in cui già emergevano doti e sensibilità non comuni agli anni ‘formativi’ in compagnia di Gram Parsons che le fornirono le basi e la convinzione necessarie per spiccare il volo (parafrasando il titolo del suo primissimo album, “Gliding Bird”), fino ad album come “Pieces For The Sky” e “Elite Hotel”, veri e propri punti di partenza di una carriera che si avvicina al mezzo secolo, la cantante di Birmingham, Alabama si è distinta per una voce cristallina e riconoscibilissima, per un gusto raffinato e per un’intelligenza e una saggezza unici. La capacità di rendere proprie canzoni altrui pescando dal repertorio dei grandi della country music ma anche dai songbook di autori rock e pop è stata una delle caratteristiche vincenti di Emmylou, grazie anche all’abilità di formare band di incredibile bravura e duttilità (Hot Band e Nash Ramblers su tutte, ma non solo) e di avvicinarsi ai suoi colleghi con umiltà e grande integrità morale (il trio con Linda Ronstadt e Dolly Parton e anche la partnership con Mark Knopfler per esempio), in un viaggio sonoro prezioso e sempre intrigante. Dalla country music più classica, quella di Merle Haggard, dei Louvin Brothers, di Kitty Wells alla canzone folk con nel cuore Townes Van Zandt (indimenticabile è la sua cover di “Pancho & Lefty”, tra le più belle del musicista texano) e Utah Phillips, dal bluegrass di Bill Monroe alle radici appalachiane della Carter Family, dall’alternative country al pop-rock, tutto nelle mani di Emmylou Harris ha assunto contorni deliziosi e profondi, personali e godibili, comunicando all’ascoltatore la sensazione di grande tenacia e convinzione. Con gli anni Emmylou Harris è diventata un simbolo ed un’ispirazione per artisti (soprattutto e logicamente femminili) dell’area roots, riducendo la frequenza delle proprie registrazioni ma mantenendo e forse aumentando il livello qualitativo grazie anche ad un maggior coinvolgimento compositivo, segno di una maturazione ormai indiscussa. Giusto per dare un’idea del grande apprezzamento nei confronti di Miss Harris basta citare il recente (gennaio 2015) tributo alle sue canzoni in cui uno straordinario manipolo di musicisti ha reso omaggio alle sue canzoni: Mavis Staples, Chris Hillman, Buddy Miller, Rodney Crowell (già nella mitica Hot Band), Mary Chapin Carpenter, Martina McBride, Alison Krauss, Kris Kristofferson, Vince Gill, Steve Earle, Lee Ann Womack e molti altri si sono stretti in un ideale abbraccio tributando il proprio affetto verso una perfomer di eccezionale qualità e moralità. (Remo Ricaldone)