L’amplissimo repertorio di Bob Dylan è stato ripreso tante volte nel corso degli anni con risultati anche notevoli e anche di recente sono stati pubblicati interi album dedicati al genio di Duluth, Minnesota come per esempio hanno fatto Willie Nile e Joan Osborne da prospettive diverse. Emma  Swift si distingue per intelligenza, sensibilità e sagacia offrendo il suo contributo alla rilettura di Mr. Zimmerman con questo “Blonde On The Tracks” prodotto molto bene da Patrick Sansone, già chitarrista con i Wilco di Jeff Tweedy. La cantante ed autrice australiana che ora risiede negli States si fa aiutare anche da Robyn Hitchcock (suo compagno anche nella vita) che aggiunge le sue chitarre al producer Pat Sansone e con poco altro (una pedal steel, un basso, percussioni sparse) raccoglie emozioni e avvincenti interpretazioni di otto brani scelti tra cose vecchie e nuove di Bob Dylan in un’alternanza di melodie in cui si trova perfettamente a proprio agio. “Queen Jane Approximately” ha il forte sapore ‘byrdsiano’ grazie a chitarre con l’inconfondibile marchio ‘jingle-jangle’ delle versioni di Roger McGuinn e soci, “One Of Us Must Know (Sooner Or Later)” è delicata e più introspettiva con gli interventi ariosi della pedal steel di Thayer Serrano e tutta la dolcezza che Emma Swift è in grado di proporre, “Simple Twist Of Fate” è ancora intensa a dimostrazione di quanto queste canzoni siano proprio nelle sue corde, così come “Sad Eyed Lady Of The Lowlands”, certamente non facile da interpretare con credibilità. “You’re A Big Girl Now”, “The Man In Me”, “Going Going Gone” e la più recente “I Contain Multitudes” (tra i brani più rappresentativi di “Rough And Rowdy Ways” del Dylan 2020) completano con genuina sincerità un lavoro caratterizzato da poesia, grazia e personalità, pregi che abbondano nella musica di Emma Swift. (Remo Ricaldone)