Prosegue con intatta ispirazione il percorso musicale ed umano di David Crosby, sorprendentemente fruttuoso sia a livello qualitativo sia per la regolarità che caratterizza questa fase artistica del musicista californiano. Da anni ormai Croz ci consegna dischi intensi che seguono un filo rosso elegante, profondo e appassionato, contraddistinto da una stupefacente freschezza vocale per l’ormai ottantenne protagonista di stagioni spesso complicate dal punto di vista fisico. “For Free” prende inevitabilmente spunto dall’omonimo gioiello di Joni Mitchell che Crosby ha sempre amato profondamente e inciso anche nella reunion dei membri originali dei Byrds nei primi anni settanta. Qui la rilettura è magistrale anche grazie alla presenza di Sarah Jarosz che aggiunge ulteriore grazia e poesia a questa nuova versione. Tra brani più acustici e reminiscenze ‘steelydaniane’ (non per nulla ospite è Donald Fagen, oltre a Michael McDonald dei Doobie Brothers) il disco scorre benissimo giovandosi di melodie eccellenti come l’iniziale “River Rise”, tra le più godibili, la pianistica e quasi jazzata “I Won’t Stay For Long” che ha il sapore di un delicato e commovente commiato, “I Think I” e “The Other Side Of Midnight” che impreziosiscono un album che come i precedenti è pregno di ballate sospese e di emozioni che ormai fanno parte del repertorio di David Crosby, rinato pienamente dopo l’esperienza con il trio CPR assieme a Jeff Pevar e James Raymond tra la fine degli anni novanta e i primi anni del nuovo millennio. “For Free” presenta un’icona della musica californiana nella piena maturità e ci fa apprezzare tutta la sua raffinatezza e la sua immensa classe. (Remo Ricaldone)