Charlie Daniels, classe 1936, è stata una delle colonne su cui si è costruito il cosiddetto ‘southern rock’, il potente e caratteristico coacervo di suoni esploso negli anni settanta ma la cui genesi è da ricercare nella decade precedente, negli incroci tra blues e country, rock’n’roll e soul. Esuberante e generoso, trascinante e attivissimo sin dai ‘sixties’, il chitarrista e violinista di Wilmington, North Carolina ha saputo diffondere con le sue molteplici iniziative un suono energetico ed ispirato, comunicando sempre grande forza e freschezza, soprattutto negli anni settanta con un ‘picco creativo’ che ha generato dischi come il trittico “Fire On The Mountain”, “Nightrider” e “Saddle Tramp”, ancora oggi pietre miliari al fianco delle cose migliori di Allman Brothers Band, Marshall Tucker Band e Lynyrd Skynyrd. Le sue carismatiche doti di ‘band leader’ unite ad una buona tecnica strumentale, la capacità di condensare influenze diverse in modo personale e riconoscibile grazie anche ad una band che, nei tempi migliori, ha visto passare musicisti di straordinaria levatura ne hanno decretato un successo che lo hanno fatto spesso scalare le classifiche di vendita (“The Devil Went Down To Georgia” in primis, il suo maggiore hit). La sua versatilità è stata una delle peculiarità che lo hanno reso famoso, con collaborazioni a volte sorprendenti ma sempre importanti come con Bob Dylan nei suoi “Nashville Skyline”, “Self Portrait” e “New Morning”, con Leonard Cohen e con gli Youngbloods di Jesse Colin Young prima di intraprendere la sua carriera solista e poi, con innumerevoli partecipazioni a dischi soprattutto in ambito country una volta assurto a figura ispiratrice per qualità e curriculum . Grande merito poi è da riconoscere per l’organizzazione di quello che si può definire l’appuntamento più di successo in ambito ‘southern rock’ come la ‘Volunteer Jam’, kermesse musicale nata nel 1974 e proseguita, con alterne fortune, fino a metà anni novanta almeno, con ‘code’ celebrative negli anni duemila. Negli anni si alternarono su vari palchi gente come Allman Brothers, Barefoot Jerry, Marshall Tucker Band, Ted Nugent, Billy Joel, Garth Brooks, Tammy Wynette, Alabama, Steve Ray Vaughan, Billy Ray Cyrus, Roy Acuff, Don Henley e Carl Perkins solo per citare alcuni nomi, confermando una buona varietà tematica e la grande voglia di condividere emozioni in musica. Negli anni Charlie Daniels ha ancora saputo ‘graffiare’ con dischi di pregio, riproponendo sempre quel mix di rock e country condito di tematiche sempre più ‘patriottistiche’, passando da un suo vecchio hit come “Uneasy Rider” in cui si poneva sulla scia della ‘controcultura’ dei primi anni settanta al conservatorismo e al tradizionalismo della seconda parte della sua carriera. Anti-abortista, membro attivo della NRA (National Rifle Association) e vicino a posizioni reazionarie, Charlie Daniels ha incarnato posizioni ovviamente ‘divisive’, attirandosi molte critiche da parte di chi non condivideva la politica (estera ed interna) americana. Un percorso il suo comunque ricco e corposo che ne ha decretato un posto di rilievo nel ‘grande libro della musica americana’. Le sue sono pagine di chi ha vissuto intensamente, non risparmiandosi mai e dedicando alla passione per la musica tutto se stesso. So long, Charlie. (Remo Ricaldone)