22281_794463117315553_17226746226683356_nIl secondo giorno al C2C si apre con un’altro grande cantante originario della Georgia, Kip Moore, che debutta per la prima volta sul palco londinese. Lo incontriamo prima nel backstage e ci racconta che il suo avvicinamento alla musica in generale e’stato alquanto singolare.’Ho iniziato ad ascoltare i grandi quali Bob Dylan, Bruce Springsteen, Willy Nelson, Jackson Browne” ci spiega “e non ho mai avuto il desiderio sfrenato di buttarmi a fare dischi e di trasferirmi a Nashville”. Continua dicendo che la sua vita prima di iniziare a scrivere canzoni e’ stata caratterizzata da tante altre esperienze, vari sports, un momento di pausa riflessiva alle Hawaii. Poi ha cominciato a scrivere musica e da li e’ iniziato il suo percorso che lo ha portato fino a Nashville, dove ci conferma essere quasi tutto costruito. Il modo di fare concerti, il modo di suonare e perfino gli abiti da indossare. Lui però, sottolinea, vuole fare di testa sua e nonostante il successo, continua a non scendere mai a compromessi.
10561683_794469687314896_5615141650922961124_nKip inizia lo show con ‘Wild Ones’, una struggente melodia rock con un timbro vocale inconfondibile. Segue ‘Hey Pretty Girl’ che raccoglie forse l’applauso più caldo del pubblico mentre Beer Money, una delle più’ gettonate sulle radio americane rimane il momento clou della sua performance. La scaletta comprende anche una cover degli Oasis in acustico, ‘Don’t Look Back in Anger’, che Kip rende in modo brillante e molto diversa dall’originale. Chiude con la hit ‘Somethin’ About a Truck’ con una grande carica rock, e con delle sonorità’ che sono un mix tra le ballate di Dylan ed il mood di Springsteen.
Aspettiamo con ansia il nuovo album la prossima estate. La serata continua con la seconda star, anch’essa della Georgia. Parliamo ovviamente di Brantley Gilbert. Sembra proprio che questo stato del Sud degli USA abbia una cultura musicale molto profonda e non solo nel country. Infatti, a parte i personaggi che partecipano al C2C di quest’anno, lo Stato delle pesche, ha dato i natali anche ad Alan Jackson, Trisha Yearwood, Travis Tritt, Jason Alden ( che si esibirà’ subito dopo Gilbert) Zac Brown Band e molti altri artisti.
10341711_794476323980899_8592089354202881267_nGilbert ritorna a Londra per la seconda volta, infatti il suo debutto risale al 2013, anno della prima edizione del festival. Gilbert incarna il ‘ragazzaccio’ della musica country e inizia il concerto in modo un po’ violento con ‘Kick It In The Sticks’ e con un audio forse un po’ troppo esagerato. Le sue canzoni sono gia’ colorate di sonorità’ rock metal e sicuramente non serve alzare il volume. Anche lui riprende alcune covers di altri cantanti non country. Prima i Gun’s and Roses e subito dopo i Metallica. Brantely, in ogni caso, riesce a farsi apprezzare anche per la sua personalità’ e presenza scenica. Molto belli i video che scorrevano sugli schermi ove ritroviamo temi che contraddistinguono un po’ il suo stile: le moto, le pistole ed i mega tatuaggi.Sicuramente il momento più’ country, soprattutto per il testo della canzone, arriva con la famosa ‘Bottoms up’, che il pubblico intona fino all’ultima strofa.
11046827_794480627313802_4911220991316167244_nArriviamo al terzo artista, forse una delle più note figure maschili del panorama country degli ultimi dieci anni. Parliamo di Jason Alden, anche lui al debutto in terra Britannica. Sale sul palco e già’ si capisce sarà un grande spettacolo. Il volume continua ad essere molto alto (troppo) già dal primo brano, il singolo Hicktown, e fin da subito iniziano gli efferati pirotecnici. Effetti che, sincronizzati perfettamente con ogni singola canzone, lasciano il pubblico sorpreso e allo stesso tempo curioso di vedere fino a che punto si spingerà lo show. Jason passa in rassegna un po’ tutti i suoi più’ grandi successi da ‘Big Green Tractor’, ‘Crazy Town’, ‘My Kinda Party’ a ‘Night Train ‘per terminare poi con ‘She’s Country’ forse la preferita dai fan. Show infuocato, microfono letteralmente infuocato e pubblico dell’02 Arena definitivamente conquistato. Arriviamo così al momento più’ atteso di questa seconda giornata. E’ il momento del gruppo forse più’ conosciuto a livello mondiale nella musica country moderna: i Lady Antebellum. Incontriamo Hilary, Dave e Charles già’ alla conferenza stampa del pomeriggio durante il quale alcuni giornalisti ringraziano il gruppo americano per aver in qualche modo fatto conoscere anche fuori dagli Stati Uniti un country più’ nuovo, con temi sempre legati alla vita e al mondo rurale ma in una veste più’ pop e melodica. Il primo brano e’ Bartender dal loro ultimo album 747. Non può’ mancare il magico momento di Just a Kiss ma anche di un altro duetto tra Charles ed Hilary con la evergreen ‘Island in the Stream’ portata al successo da Dolly Parton e Kenny Rogers. Seguono altri grandi successi quali ‘I run to you’, la ballata ‘Compass’, ‘We Own the Night’, ‘Need You Now’ e la nuovissima ‘Just girl’ .Per concludere possiamo dire che i Lady Antebellum hanno segnato forse uno dei momenti più’ salienti di tutto i festival. La loro musica e’ apprezzata da un pubblico di ogni genere e di ogni eta’ e in un certo senso devono continuare a portare avanti la loro mission, ovvero fare conoscere la country music anche in quei Paesi in cui le radio passano il country solo se contaminato da una buona dose di pop.( Fulvia Foresti, Stefano Castellari)