Anche quest’anno Planetcountry non poteva mancare all’appuntamento con la grande musica country a Londra. Si è infatti tenuto nel weekend del 7 e 8 marzo il Country 2 Country Festival all’O2 Arena. Un evento che dal 2013, anno del debutto, ha raccolto sempre un grande successo da parte dei country fans europei. Questa edizione, ha preferito dare spazio al newish country e ai suoi esponenti attualmente molto popolari sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo.Il festival si apre con una grandissima cantautrice Grammy-nominated Brandy Clark, che inizia con una strepitosa “Stripes”.La voce ben modulata, le sonorità acustiche ed i meravigliosi testi sono solo alcune delle doti di questa artista che ha ispirato la sua musica a grandi personaggi quali Patsy Cline, Dolly Parton,George Strait e Lee Ann Womack, anch’essa ospite a C2C di quest’anno.
Non è un caso che la Clark abbia scritto canzoni per le più note stars del momento: Sheryl Crow, Miranda Lambert, The Band Perry, LeAnn Rimes, Darius Rucker and Billy Currington. Alcuni di questi brani famosi sono stati eseguita da Brandy qui in versione prettamente acustica facendo esaltare proprio la musicalità ed il testo. Puntualissimo l’ingresso della seconda artista, la tanto attesa Lee Ann Womack, una colonna portante della musica country degli anni 2000. La cantante originaria di Jacksonville (Texas) , ci spiega nell’intervista in sala stampa poche ore prima del concerto, che le sue canzoni parlano della vita reale, delle emozioni che contraddistinguono ogni individuo, la nascita, la famiglia, gli abusi, gli errori commessi, e che proprio questi temi sono tutti presenti in uno dei suoi maggiori successi “I Hope you Dance”. Apre la setlist con “All his Saints” dal suo ultimo album The Way I’m Livin’ prodotto dopo cinque anni di pausa discografica e che segna per Lee Ann un momento di cambiamento. Un nuovo modo di fare musica country avvicinandosi un poco alle grande macchina di Nashville senza rinunciare però al suo tocco inconfondibile. Ovviamente il pubblico si esalta alle prime note di di I hope you dance. La voce è piena, limpida, struggente, espressione senza dubbio di una delle più rilevanti stelle femminili della musica country di tutti i tempi. Mitica Lee Ann! Speriamo di sentire i tuoi brani passare nelle radio americane e perché no, anche in quelle europee! Nella pausa tra una star e l’altra si alternano alcune bands locali sul palco secondario. L’attesa è per uno show, molto diverso rispetto al mood della Womack. Parliamo dei Florida Georgia Line, un duo alquanto stravagante e frizzante che a Londra si presenta in una veste molto piu urban rock che da Grand Ole Opry Per Tyler Hubbard, dalla Georgia e Brian Kelley originario della Florida è la prima esibizione in UK e gia’ durante la conferenza stampa ci raccontano che per loro è un sogno poter suonare in Europa, a Londra, e incontrare le migliaia di fan d’oltre oceano.La musica dei Florida è un po’ atipica rispetto i canoni tradizionali del country, anche moderno.
Forse potremmo definirla, unica nel suo genere,la “bro country” ovvero un mix tra country contemporaneo, hip hop e rock. Protagonista assoluta la chitarra elettrica, alcune volte forse eccessiva ma molto gradita al pubblico più giovane dell’arena.I FGL hanno aperto con una potente “Every Night” per proseguire con un mix dei loro maggiori successi dai due albums pubblicata, tra cui It’s Just What We Do e Bumpin The Night. Un momento particolare è quando intonano “Dirt”, la canzone meno “elettrica” e più tranquilla di tutta la loro performance. Chiudono con il loro primo grande successo “ Cruise” e prima lasciare il palco, per la gioia dei numerosi fans ( e soprattutto delle fans) che urlavano da ogni parte dell’O2 arena si strappano le canotte e le gettano in mezzo al pubblico. Chiude il concerto di sabato Luke Bryan, il vero protagonista della prima serata. Lo show inizia con That’s My Kind of Night” e sarà caratterizzato da una serie di ballate country/rock.
Originario della Georgia, Luke inizia negli anni 2000 scrivendo per artisti quali Travis Tritt e Billy Currington per poi scalare, dopo qualche anno, le classifiche della musica country vendendo milioni di dischi a partire dal 2007. Come dicevamo apre il concerto con “That’s My Kind of Night”, talmente nota che tutti i 22.000 dell’Arena cantano ogni singola parola. Seguono poi “Roller Coaster” , le emozionanti “Crash my party” e “Play it again” e perfino un accenno alla cover “Easy” dei The Commodores. Luke ha il fascino del bravo ragazzo con i piedi per terra, t-shirt, jeans, basecap ed una voce molto interessante, ampia e pulita. Chiude la su esibizione al Country 2 Country festival con la scatenata ‘Country Girl ( Shake it for me)’. Il pubblico è tutto per lui. (Fulvia Foresti, Stefano Castellari)