12366908_10203775659551760_1256810816_nMetti un pomeriggio festivo, un’artista Americano pronto per regalare emozioni in acustico ed incornicialo in un ambiente “surreale” per essere sul suolo italico, condisci il tutto con persone che condividono la stessa “malattia” ed hai partecipato allo show di Buddy Jewell al Parco Lonzina a Torreglia (PD). Partiamo dal luogo. Magico, a metà strada tra un lodge amazzonico ed una country house del New Mexico (complimenti a Igor, Barbara e a tutti i ragazzi). Poi, la gente, che per una volta, sembra incredibile nell’Italia Country, è lì per un solo scopo, assistere ad uno spettacolo musicale, è lì perché vuole esserci e perché finalmente qualcosa nell’italico universo Country, più consono allo sbattere i tacchi sulla pista che ad ascoltare storie musicate, sembra si stia muovendo. Lo show inizia con il set acustico del bravo Stefano Dal Compare che scalda un ambiente già caldo dal punto di vista delle emozioni, grazie ai tanti amici lì presenti. Poi tocca a Buddy Jewell, già dimostratosi molto cordiale e simpatico negli attimi pre-concerto. Il singer/songwriter dell’Arkansas parte con la canzone che l’ha reso famoso al grande pubblico dopo la vittoria della prima edizione di “Nashville Stars”, canzone dedicata alla figlia Lacey e intitolata”Help Pour Out the Rain”. Il set poi continua con un misto con covers (bella la versione della inflazionata “Take Me Home Country Road”) e pezzi originali fino alla conclusione con “Sweet Southern Confort”, set che viene poi arricchito con due bis. Il ragazzo (54 anni) di Lepanto (AK) tiene il palco anche con una chitarra non sua (chi è musicista sa cosa significhi) causa un guasto dello strumento. La gavetta , i numerosi palcoscenici calcati ancor prima di diventare Buddy Jewell si vedono, si sentono e si notano anche nel rapporto con chiunque abbia voluto scambiare con lui una parola, o una foto od ancora un autografo.
12370733_1634209670165282_9216208868995324681_oLa festa poi prosegue con la cena, il dj set ed un’altro set acustico (voci, chitarra, banjo e violino) dei sempre bravi Silverado impreziosito dalla presenza di Stefano Dal Compare prima, al quale poi si aggiunge lo stesso Buddy creando così un bel gruppo acustico che ha regalato ancora più emozione.
Poi come, se non bastasse c’è anche una successiva sorpresa, una sorta di “ghost track” quando, dopo circa un’oretta dalla fine dei live, Buddy si avvicina al microfono e dedica a Barbara e a Igor una intensa e struggente “Feel So Right” degli Alabama
Veramente una bella giornata, una giornata in cui la Musica Country (con la C maiuscola) l’ha fatta da padrona. Good Catch!!! (Gianluca Palmisano)