Bob Bradshaw, irlandese di Cork trapiantato da anni a Boston, si è calato perfettamente nelle parte di ottimo ‘american troubadour’ senza naturalmente dimenticare le sue radici che, seppur poco manifestate stilisticamente nei suoi dischi, vengono esplicate attraverso una approccio spesso nostalgico e nitidamente descrittivo. Bob Bradshaw non ama parlare troppo di se nelle sue canzoni ma piuttosto costruire storie su personaggi diversi, narrare situazioni su piani affascinanti che lo pongono tra i credibili ‘storytellers’ della scena d’oltreoceano. Dopo il concept album intitolato “Queen Of The West” del 2019, ecco il suo ottavo lavoro che lo riporta all’ecclettismo dei precedenti, fornendo l’opportunità di apprezzarne doti eccellenti tra folk, rock e pop. Dal robusto rock di “21st Century Blues” alle soffici ‘nuances’ di “Dream”, dall’eccellente “Songs On The Radio” che introduce la selezione al godibile roots-rock a la Long Ryders di “Light Of The Moon”, fino all’acustica e bluesy “Niagara Barrell Ride Blues” con una deliziosa slide, Bob Bradshaw veste i panni dei protagonisti di queste canzoni con grande naturalezza ed intensità, spingendo la propria ‘curiosità stilistica’ fino all’Argentina raccontata in “Sideways” con il bandoneon di Francisco Martinez Herrera. Disco che conferma la caratura di un personaggio che prosegue imperterrito su una strada coerente e appassionata. (Remo Ricaldone)