Doveva essere un piacevole incontro in un piccolo locale jazz in una fredda serata di novembre del 2016 ma quello è stato l’inizio di una brillante collaborazione tra Johanna Lillvik, bravissima e versatile cantante svedese dedita a blues e jazz e la blues band scandinava Hill Blue Unity, quartetto dalle dinamiche notevoli legate ai suoni di New Orleans e del profondo sud in generale. “Blues Escape”, pubblicato a tre anni di distanza da quella fortunata session, è il risultato di un sostegno reciproco che ha in qualche modo cambiato la carriera dei musicisti coinvolti. La voce di Johanna è di grande impatto, sensuale e modulata, straordinariamente legata alle migliori figure del blues primigenio e dei polverosi juke joints sudisti, la band che la supporta vede nel piano di Orjan Hill un punto fisso di gran classe, sempre pronto a seguire ogni sfumatura della leader, il sax di Torbjorn Stenson infonde tutto il calore possibile e la sezione ritmica con Ake Goransson alla batteria e Lars Mellqvist al basso è precisa e sostanziosa, pur mai invadente. Il repertorio spazia con intelligenza tra blues e jazz, boogie e ritmi voodoo ‘neworleansiani’, gospel e soul in un alternarsi di emozioni che evocano i primordi del genere. Disco che forse ha l’unico difetto di una durata un po’ ‘stringata’ con soli sette brani per una mezzora scarsa ma nessuna nota è sprecata, niente è lasciato al caso. Sorprendente per freschezza ma anche per essere proposto da musicisti svedesi che nell’immaginario nostro non dovrebbero avere queste capacità interpretative. (Remo Ricaldone)