Inciso in una vecchia ‘farmhouse’ nel Maine rurale, “Sew The City” è il nuovo disco per una interessantissima coppia di sorelle, Ariel e Mia Friedman rispettivamente a violoncello e fiddle, che ci presenta una interpretazione delle radici musicali americane di grande fascino, grazia e attrattiva. La grande tradizione appalachiana, le ballate tradizionali accostate a quelle riprese da autori contemporanei, un tocco ‘classico’ derivato dagli studi che le sorelle hanno fatto nella loro formazione artistica, un approccio delicato ma al tempo stesso incisivo e nitido, sono le peculiarità di un album che è stato registrato praticamente in presa diretta e che documenta esattamente qual è la loro proposta dal vivo. “Sew The City” è in perfetto equilibrio tra arrangiamenti strumentali poetici ed eterei e parti vocali di grande efficacia, unendo melodie originali e tradizionali, fiddle e banjo, le voci di Ari e Mia che si fondono splendidamente. “Come On Home” che apre il disco è chiaramente esplicativa in questo senso, banjo e cello che si intrecciano su una melodia che conquista i cuori sensibili ai suoni della più ‘antica’ e genuina tradizione americana. “Sew The City” è un lavoro le cui parti si incastrano compiutamente tanto da renderlo estremamente unitario nel suo sviluppo ma si possono citare, tra i momenti più intriganti, “Sweet Morning”, inno della tradizione sacra che risale all’’800, “Unquiet Grave”, ballata tradizionale raccolta da Francis James Child, uno dei maggiori ricercatori in ambito folk, “Little Bit Like Me” e la title-track “Sew The City” begli esempi della scrittura di Mia e Ari Friedman rispettivamente e la chiusura affidata alla penna di Joni Mitchell con “The Fiddle And The Drum” dal primo repertorio della cantante canadese. Ariel e Mia Friedman contribuiscono con il loro lavoro a nobilitare una ricerca seria ma comunque sempre piacevole e mai troppo ‘archeologica’ di un catalogo come quello nordamericano ricchissimo e incantevole. Da sentire. (Remo Ricaldone)