2014-08-05 at 22-46-14In una atmosfera piacevolmente surreale, stile delta del Mississippi con tanto di luna cajun nel cielo e barcone arenato sulla banchina, si è tenuto al Lido Po di Boretto (RE) il concerto degli America, band anglo-americano che festeggia quest’anno le quattro decadi di attività. Unica data italiana del tour Europeo, il concerto del Lido Po di Boretto ci ha presentato un Dewey Bunnell e un Gerry Beckley in ottima forma fisica e vocale nonostante il passare degli anni (entrambi classe 1952), accompagnati da una serie di musicisti di grande qualità, a partire dal giovane chitarrista Bill Worrell. Con una puntualità sconosciuta alle stars nostrane, Gerry e Dewey si sono presentati sul palco alle 21,30 precise e hanno cominciato a sciorinare tutti i grandi successi che ci hanno fatto da colonna sonora in questi ultimi quarant’anni.2014-08-05 at 21-49-12Il primo tuffo nel passato si ha già con il secondo pezzo, You Can Do Magic, presentato con un arrangiamento più moderno e rock e meno stile anni ’80. Bella anche la versione di Don’t Cross The River (tratta da Homecoming del 1972), brano che negli ultimi anni ha vissuto una seconda giovinezza grazie alla cover di Garth Brooks. I Need You è più elettrica rispetto alla famosa versione del Live del 1977 anche se le voci continuano ad incantare proprio come una volta. Figli di militari USA di base in Inghilterra, Gerry e Dewey hanno inoltre raccontato alcuni episodi del periodo Londinese ed in particolare hanno rispolverato una cover de the Mamas & Papas, la famosissima California Dreamin’ che suonavano proprio durante quegli anni ruggenti e che ha virtualmente sancito la nascita dello stile west coast della band. Il concerto si chiude momentaneamente con Sister Golden Hair cantata all’unisono con il numeroso pubblico presente. Ovviamente non possono mancare i due brani più attesi e richiamati da un pubblico urlante “one more song”, gli America tornano sul palco per proporre prima Survival ed infine chiudere definitivamente lo show14846965046_3904fb3b8e_h sulle note di A Horse With No Name. Due ore circa di concerto, alcune migliaia di spettatori emozionati e una organizzazione che ha funzionato a dovere. Una grande serata di musica. (Gianluca Sitta)